“Il tema della natalità mi sta molto a cuore”. Il Papa ha iniziato con queste parole il suo intervento alla quarta edizione degli Stati generali della natalità, in corso a Roma, presso l’auditorium di via della Conciliazione. “Realismo, lungimiranza e coraggio” le parole chiave del suo discorso.
Papa Francesco, con la Bolla "Spes non confundit", ha indetto ufficialmente il Giubileo Ordinario 2025. La pace per il mondo, il primo segno di speranza del Giubileo, che comincerà il 24 dicembre e terminerà il 6 gennaio 2026. La richiesta di "forme di amnistia o di condono" per i carcerati e l'invito alle diocesi ad aprire l'anno giubilare il 29 dicembre. "Preoccupazione per la denatalità" e rinnovo della proposta di un Fondo mondiale per eliminare la fame, con i proventi delle armi
L’Anno Santo 2025 “orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù”.
Il Papa ha concluso l'udienza di oggi, dedicata alla speranza, chiedendo pace per l'Europa e per il mondo. "Il mondo ha tanto bisogno della speranza, come ha tanto bisogno della pazienza". "Preghiamo per l'Argentina", l'invito
“Non perdete di vista nessuno, siate attenti ai giovani, abbiate cura di quelli che non hanno avuto opportunità o che provengono da situazioni sociali svantaggiate”.
“La pace non è soltanto silenzio delle armi e assenza di guerra; è un clima di benevolenza, di fiducia e di amore che può maturare in una società fondata su relazioni di cura, in cui l’individualismo, la distrazione e l’indifferenza cedono il passo alla capacità di prestare attenzione all’altro, di ascoltarlo nei suoi bisogni fondamentali, di curare le sue ferite, di essere per lui o lei strumenti di compassione e di guarigione”.
“In Europa assistiamo a un arretramento nel diritto d’asilo”. A denunciarlo è stato padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, illustrando il Rapporto 2004 sulle attività del centro dei Gesuiti per i rifugiati. Il recente Patto sulla migrazione e l’asilo, approvato da pochi giorni dal Parlamento europeo, per il Centro Astalli “sancisce un arretramento rispetto al diritto di asilo, perché – come hanno dimostrato fatti e situazioni nel corso del 2023 – non è attraverso l’esternalizzazione, i respingimenti, la mancanza di una vera politica di soccorso in mare e le procedure accelerate alla frontiera che si affronta il fenomeno migratorio”.
Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla virtù della temperanza. Al termine, l'appello per le "popolazioni in guerra" e l'auspicio per la liberazione dei prigionieri di guerra: "la tortura non è umana"