Aumenta la richiesta di informazioni del pubblico costretto in casa per l'epidemia di coronavirus Covid-19, Tv2000 e inBluRadio restano in prima linea per offrire un servizio responsabile e onesto ai telespettatori e ascoltatori. Dati, notizie, intrattenimento ma anche tutto il bene che si sta facendo in questo periodo nel mondo. "C’è veramente una fame di informazione e noi stiamo cercando con tutto l’impegno possibile, con la professionalità, con le competenze, di somministrare questo pane, cercando di dare un’informazione che sia verificata, accurata, credibile", le parfole di Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000-inBluRadio che il Sir ha voluto incontrare
Forse neppure uno di quei film apocalittici hollywoodiani, avrebbe potuto immaginare uno scenario simile per Roma e per l’Italia intera, in questo periodo di emergenza sanitaria da coronavirus Covid-19. Strade desolate senza macchine né persone che, ormai, si raccolgono in lunghissime file ordinate solo davanti agli ingressi di supermercati e farmacie
Oggi “i media siamo noi”, lo slogan di Massimiliano Padula, docente della Pontificia università lateranense, che ha appena pubblicato la sua quinta monografia dal titolo “Comunica il prossimo tuo – Cultura digitale e prassi pastorale” (ed. Paoline). Un libro scritto per i suoi studenti ma anche per chi si occupa di comunicazione ad ogni livello nella Chiesa, “mi permetterei di consigliarlo a tutti coloro i quali non hanno ancora ben compreso questo cambio di paradigma in corso, questo processo di naturalizzazione della tecnologia”, le parole di Padula che il Sir ha incontrato per parlarci del suo ultimo lavoro, una finestra sulla situazione attuale nella quale sono invisibili i confini tra cosa è mediale e cosa non lo è.
Imprigionato ad Auschwitz il 14 giugno 1940, Marian Kołodziej è sul primo treno che varca i cancelli del lager nazista in Polonia. Una volta liberato dimentica tutto per 50 anni ma un ictus fa tornare tutti i suoi ricordi a galla in un flusso di coscienza che trasferisce in centinaia di disegni. "Portavo una maschera", le sue parole in vita per descrivere quel periodo durante il quale aveva cercato di rimuovere i ricordi e anche quella promessa fatta con i suoi compagni di prigionia, cioè l'impegno a raccontare i fatti vissuti nel caso si fosse salvato. "Ogni segno che faccio con la matita è una preghiera per tutti coloro che se ne sono andati in cenere"
Il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana, Vincenzo Corrado, parla del messaggio per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10, 2) La vita si fa storia – che Papa Francesco ha voluto dedicare alla narrazione.
Padre Vincenzo Tirabovi ha festeggiato i suoi primi 100 anni, divenendo uno dei sacerdoti più anziani al mondo. Ordinato sacerdote il 24 febbraio 1945, celebra messa nella chiesa di Santa Maria dell’Idra di Lecce e aveva scritto già nel nome quale sarebbe stata la sua vocazione, che lo ha portato già da giovanissimo ad incontrare la comunità nata su ispirazione di san Vincenzo de’ Paoli
Quello del 21 settembre ad Albano sarà un “incontro familiare” secondo mons. Semeraro, pronto a dire pubblicamente a papa Francesco due cose in particolare: la prima è che la sua diocesi sta prendendo sul serio e sta attuando quanto riportato nella Evangelii Gaudium; l’altra è che “la stampella che li fa camminare” è quella periferia di cui lui parla, cioè una prospettiva, non un luogo geografico ma un modo di leggere la realtà, vedere le cose da parte di chi è più debole, più povero