Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Coronavirus Covid-19. 145 leader religiosi: “No al nazionalismo dei vaccini. Obbligo morale raggiungere tutti, in ogni Paese”

“Ognuno di noi può essere al sicuro solo quando tutti siamo al sicuro. Se una parte del mondo viene lasciata nella pandemia, tutte le parti del mondo saranno messe a rischio crescente”. 145 leader religiosi di tutto il mondo, cristiani, musulmani, ebrei e buddisti, hanno unito la loro voce ed hanno inviato una Lettera ai capi di Stato e di governo e alle case farmaceutiche per chiedere un accesso globale e universale ai vaccini. Tra i firmatari ci sono anche il card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e i francescani di Assisi. Fra Moroni al Sir: “L'egoismo di pochi minaccia il pianeta e non possiamo accettarlo. Siamo ancora in tempo, siamo un'unica umanità e per questo siamo chiamati a camminare insieme senza paura, con coraggio, e senza “temere” di rimanere indietro”

Covid-19 in India. Card. Gracias (presidente vescovi): “Uno tsunami purtroppo prevedibile”

“La seconda ondata ci ha colpiti come uno tsunami”. Usa questo termine l’arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale, card. Oswald Gracias per descrivere la situazione dei contagi e delle morti in India, dove fino a 24 ore fa, si contavano oltre 300mila nuovi contagi e oltre 2mila decessi ogni giorno. La mancanza di ossigeno è l’emergenza centrale di questa seconda ondata. “Tanti stanno morendo senza ossigeno”, racconta il cardinale che ha proposto, per venerdì 7 maggio, una Giornata di preghiera e digiuno per le vittime, per il Paese e per il governo che “sta lavorando per la nostra sicurezza. Non è questo il momento di fare politica ma di essere solidali”

Joe Biden verso il riconoscimento del genocidio armeno. Consiglio mondiale delle Chiese: “Passo essenziale”

L’annuncio ufficiale sarà dato sabato 24 aprile, giorno in cui si commemora il 106° anniversario dell'inizio dello sterminio del popolo armeno. Gli Stati Uniti – per decisione del presidente Joe Biden - si uniscono ai 29 Paesi che nel mondo riconoscono il genocidio armeno. In Italia, nel 2019, la Camera dei deputati approvò una mozione di riconoscimento e nel 2015, papa Francesco, riferendosi agli avvenimenti, parlò esplicitamente di genocidio, termine che ebbe il coraggio di ripetere, anche l’anno dopo, durante il suo viaggio in Armenia. “Gli Stati Uniti – commenta il giornalista Simone Zoppellaro - hanno una presenza storica e numerosa di armeni, moltissimi dei quali sono i discendenti del genocidio e per loro questo riconoscimento è un grande risultato che guarisce ferite antiche”

Ucraina. Appello di Sua Beatitudine Sviatoslav: “Deponete le armi. Con la guerra si perde tutto”

Un appello al ritiro immediato delle truppe russe sul confine orientale ucraino. A lanciarlo è Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, all’indomani delle parole pronunciate a Roma da Papa Francesco sulla situazione nel Donbass. “La preoccupazione è che si tratti dell’inizio di un grave peggioramento della situazione. Come dice il Santo Padre, con la guerra non si guadagna nulla ma si perde tutto”. Grave è anche la situazione di povertà nelle zone occupate che con la pandemia si è aggravata. “Noi come Chiesa - dice Sua Beatitudine - manteniamo i contatti con i nostri sacerdoti e le nostre parrocchie ma la comunicazione si sta facendo di giorno in giorno sempre più difficile. E se a questa situazione si dovesse aggiungere un attacco militare, sarebbe una tragedia umanitaria”

Focolari. Margaret Karram: “Andiamo laddove si alza più forte il grido della disunità per portare pace e fraternità”

Intervista a Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari. Araba, cristiana-cattolica, nata ad Haifa, in Terra Santa, 59 anni fa, è alla guida di un’Opera che conta un milione e mezzo di aderenti in 182 Paesi del mondo. “Il fatto di essere silenziosi – confida - non mi mette in discussione. Non è un caso che il Movimento sia chiamato ‘Opera di Maria’ perché Maria con il suo silenzio ha agito nell’umanità. Anche Chiara diceva sempre che lo spirito del Movimento non sta tanto nel fare le cose ma nel testimoniare con la vita”

Parigi. Contro fumo, piombo, acqua si lavora nel cantiere della cattedrale di Notre-Dame. Obiettivo: riaprire nel 2024

Il punto dei lavori e delle donazioni a due anni dall’incendio della cattedrale di Notre-Dame. Il Sir lo ha chiesto all’Ente pubblico incaricato della conservazione e del restauro. La fase di messa in sicurezza è ormai in via di completamento e dovrebbe terminare per l’estate di quest’anno. La fase di restauro vero e proprio inizierà invece quest’anno in inverno e dovrà finire nel 2024, in tempo per i Giochi olimpici. Le fiamme che hanno avvolto la cattedrale di Parigi hanno suscitato un'ondata di generosità senza precedenti: 340.000 donatori di 150 Paesi hanno permesso di raccogliere 833 milioni di euro in donazioni