L’arcivescovo maggiore di Kyiv, Sviatoslav Shevchuk, ripercorre i funerali di Papa Francesco, sottolineando l'importanza della presenza del presidente Zelensky e definendo il suo faccia a faccia con Trump un "incontro commovente". “Preghiamo affinché lo Spirito Santo, lo Spirito di Cristo Risorto, ispiri i cuori e le menti dei leader contemporanei con lo spirito della pace”. E su papa Francesco dice: "Ha fatto tutto il possibile per porre fine alla guerra. Papa Francesco ha sempre affermato: quando l’umanità intraprende guerre, perde, perché dopo ogni guerra lascia il mondo peggiore”. La Chiesa greco-cattolica ucraina dedica un Dossier ai “gesti” storici compiuti da papa Francesco per la “martoriata Ucraina”.
A quasi un mese dal terremoto che ha devastato il Myanmar, il 28 marzo scorso, appello dell’arcivescovo di Mandalay mons. Marco Tin Win: “Mi rivolgo oggi non solo ai nostri fedeli locali, ma anche a voi, nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo”. “Chiediamo con coraggio e amore: quando le armi taceranno e inizieremo il dialogo? Correggiamo i torti del passato, perdoniamoci a vicenda e impegniamoci a costruire una pace giusta. Ridiamo speranza ai nostri figli e guariamo le ferite della nostra terra”.
Mons. Maksym Ryabukha, vescovo dell'esarcato greco-cattolico di Donetsk: “Quando sono stato ordinato vescovo, nei primi giorni del mio servizio pastorale, ho cercato di visitare le parrocchie nei territori dell’esarcato di Donetsk che coprono Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Dnipro. In uno di questi viaggi, mentre ero sulla strada, mi squilla il cellulare e noto che la chiamata arrivava da un numero sconosciuto. Ho preso il telefono e sento: “Sono il Santo Padre”.
Da Shanghai, Chiaretto Yan, racconta al Sir come la notizia della morte di Papa Francesco è arrivata in Cina, come ha reagito il popolo cinese e quali sono stati i principali titoli di giornali, tv e agenzie. A quanto pare, il suo sogno di visitare la Cina non si è realizzato. Si potrebbe dire che anche noi cattolici cinesi abbiamo questo sogno non realizzato, ma non dovremmo fermarci davanti alla tomba. Ho la sensazione che Papa Francesco ci sorrida dal Cielo, dicendo: "Perché piangete laggiù? Sono già presente in Cina con voi!".
Il ricordo dell'Imam Yahya Pallavicini (Coreis): "Ha viaggiato il mondo, dall'Africa all'Asia, al Medio Oriente, incontrando i maestri dell'islam sunnita e dell'islam sciita". Il mondo musulmano "ha trovato una grande nuova occasione per riconoscere o riscoprire tramite la figura di Papa Francesco un apostolo di Gesù e un rappresentante autentico della cristianità in tutte le sue declinazioni, le sue articolazioni, i suoi movimenti, i suoi sorrisi, i suoi gesti, i suoi viaggi e incontri, le sue parole. Secondo me questa è stata una grande vittoria spirituale".
Mons. Athenagoras Fasiolo (Patriarcato ecumenico) delinea i tratti caratteristici che hanno permesso al Pontificato di Papa Francesco di entrare nel cuore delle Chiese cristiane e di incidere nel movimento ecumenico. “Alcuni lo accusano di essere stato un modernista. Io invece credo che Papa Francesco abbia incardinato il messaggio dalla Chiesa fin dai primi secoli in una lingua nuova, più comprensibile al popolo di oggi, soprattutto nel mondo occidentale. Papa Francesco si è proposto non come una figura irraggiungibile, ma come un padre in ascolto di tutti, dei figli più prossimi ma anche con tutti gli altri cristiani. E tutti i cristiani lo hanno rispettato”.
In un dispaccio diffuso oggi, il Servizio di sicurezza ucraino invita i cittadini a “essere vigili e rispettare le misure di sicurezza”, in particolare alla vigilia e durante le celebrazioni pasquali. Le regole da seguire sono: “limitare la partecipazione agli eventi di massa; non cedere a possibili provocazioni o incitamenti ad azioni illegali; rispettare il coprifuoco stabilito nella propria regione; non ignorare i segnali di allarme aereo”
Nel 2025 le Chiese di Occidente e di Oriente celebrano la Pasqua nello stesso giorno. “Il messaggio che oggi il mondo attende - osserva il vescovo ausiliare di Napoli - è quello di una unità degli uomini e delle donne come figli di Dio, fratelli tra loro che debbono ripensare alle scelte politiche, sociali, economiche, che possano rendere visibile il contenuto del messaggio di Gesù Cristo per il mondo, che possano suscitare negli uomini e nelle donne del nostro tempo la richiesta ai cristiani di ‘dare ragione della nostra Speranza’"
Athenagoras di Terme della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia (Patriarcato ecumenico) spiega al Sir l’ostacolo più importante che impedisce oggi alle Chiese di Occidente e di Oriente di celebrare la Pasqua in una data comune. “Nessuno in Oriente ha la possibilità di cambiare qualche cosa che è stato stabilito da un Concilio, se non un nuovo Concilio”. Ma aggiunge: “C'è un movimento molto importante tra le Chiese” e “una grande disponibilità da parte di Papa Francesco”