A causa del terremoto che ha colpito oggi il Myanmar, ha subito danni anche la cattedrale di San Giuseppe nella città di Taunggyi, nel centro del Paese, parte del territorio dello stato Shan.
Dopo i colloqui di Riad, si riuniscono oggi a Parigi i leader dei Paesi 'volonterosi', con l’obiettivo di trovare una possibile strada per garantire sicurezza all'Ucraina - compresa una missione di peacekeeping - in vista dell'accordo di pace. E sulla “tregua” raggiunta a Riad, il vescovo di Odessa commenta: “Il più grande errore dei leader del mondo è credere che Putin rispetti le condizioni accordate. Noi non ci crediamo perché conosciamo chi è Putin e sappiamo che la Russia ha una tendenza imperialistica”
Più di 250 fedeli di 20 Chiese cristiane, provenienti da oltre 40 Paesi di 4 continenti, si sono dati appuntamento a Castel Gandolfo (Roma) per un convegno ecumenico che si svolgerà dal 26 al 29 marzo. È promosso dal Movimento dei Focolari. Intervista a Sandra Ferreira Ribeiro: “Oggi ci sono tante situazioni mondiali che ci fanno sentire impotenti, portano lo sgomento. Ma sappiamo dalla storia che la persona umana porta con sé un potenziale di cambiamento. Bisogna svegliare questo potenziale”. Avere speranza è credere che “è possibile rovesciare una situazione che sembra irreversibile”
“Sono inorridito dalle notizie di un altro attacco che ha devastato la vita dei bambini, questa volta ferendo almeno 17 bambini e danneggiando una scuola ieri pomeriggio a Sumy, nel nord-est dell’Ucraina. Questo arriva a seguito di sette giorni di morte, durante i quali, secondo le notizie, due bambini sono stati uccisi e almeno altri sedici feriti”.
“Oggi più che mai servirebbe uno spazio per la Santa Sede. Proprio perché tutti si armano per sedersi al tavolo dei negoziati, diventa tanto più importante il ruolo di un protagonista come quello della Santa Sede. Una diplomazia disarmata, indipendente perché non legata in alcun modo a patti politici paralleli e disinteressata a interessi economici. La Santa Sede è estranea a tutti questi equilibri. È un vero e autentico ricercatore di pace esterno e quindi, in teoria potrebbe giocare un ruolo di mediazione, di ragionevolezza”.
Alberto Capannini, responsabile di Operazione Colomba, Corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, racconta l’effetto che fanno da Kherson, a pochi chilometri dal fronte, le notizie che arrivano dalle diplomazie internazionali. Dalle trattative sulle terre rare alle telefonate tra i “grandi” leader della terra. “L’idea che passa - dice - è che le persone non contano niente. Contano solamente i potenti. Tanto meno sei potente, tanto meno conti”. “La risposta che vogliamo dare noi a questa violenza – aggiunge - è una gestione comunitaria della vita vissuta sotto il peso della guerra, rimanendo il più possibile a fianco delle persone”.
L’arcivescovo di Mosca: “Sono rimasto molto amareggiato dalle parole volte al riarmo che ho sentito. Capisco le preoccupazioni che i leader europei possono avere, però mi sembra che non abbiamo imparato nulla dalla storia. E la storia ci indica che deve restare il rispetto della dignità della persona e dei popoli in primo piano. Ora, andare verso un riarmamento – comprendendo tutte le necessità di una difesa – non è la strada da percorrere. La pace in Europa oggi non può purtroppo andare in questa direzione”
Nel marzo 2022, furono quattro donne a salvare dagli effetti devastanti di un bombardamento il Museo d’arte di Kharkiv e a mettere in sicurezza le sue opere d’arte. “C’è chi in questa guerra combatte in trincea. Noi abbiamo lottato tra queste mura. E’ una storia d'amore perché è l’amore a spingerci a farlo”.
L'incontro con un soldato che ha appena lasciato le trincee per andare a trovare la famiglia. Un congedo che arriva dopo un anno vissuto ininterrottamente sul fronte. "Qualsiasi guerra è sporca ed è sporca da entrambi le parti. Cosa faccio? Lancio artiglierie. Magari contro un padre di famiglia, una brava persona". Non c'è odio né nella sua voce né nei suoi occhi.