“Il dolore per coloro che sono scomparsi improvvisamente è indescrivibile, e lo shock e la tristezza vissuti dalle famiglie in lutto non potranno essere placati da nessuna parola di conforto. Tuttavia, spero sinceramente che Dio misericordioso abbracci le anime delle vittime e consoli il dolore e le ferite delle famiglie in lutto”.
Mons. Maksym Ryabukha (vescovo di Donetsk): “Il grande Giubileo della speranza è un segno della presenza di Dio nei passi della vita del suo popolo. Dio è con noi. Lo si coglie stando a fianco delle persone, sentendo la gioia profonda dei loro cuori, la capacità di meravigliarsi della vita nonostante sia stata profondamente ferita dalla guerra, di sognare un futuro nonostante le incertezze del presente, di compiere passi in avanti anche se sembrano montagne, ma soprattutto di condividere ciò che si ha, di voler bene, aiutare gli altri. Sono i piccoli gesti che mostrano la grande realtà del Divino mezzo a noi”.
“Tacciano le armi nella martoriata Ucraina! Si abbia l’audacia di aprire la porta al negoziato e a gesti di dialogo e incontro, per arrivare a una pace giusta e duratura”.
“Hanno bombardato su tutta la città. C’erano incendi e colonne di fumo dappertutto. Purtroppo, un missile ha danneggiato anche la chiesa di San Nicola, famosa in tutto il mondo alla quale gli ucraini sono molto legati”.
Dopo il “bagno di folla” tra l’arrivo delle autorità di tutto il mondo e l’atto ufficiale dell’apertura delle porte, domenica 8 dicembre, Notre-Dame di Parigi ha accolto finalmente fedeli, sacerdoti e vescovi di tutto il mondo e rappresentati di altre Chiese con la consacrazione dell’altare maggiore, cuore della cattedrale, e la messa aperta ai fedeli. Da oggi parte una intensa settimana di preghiere e messe aperte a tutto il "popolo di Notre-Dame", dai donatori, ai vigili del fuoco, agli studenti delle scuole di Parigi
Ai ripetuti appelli di Papa Francesco per il Myanmar, risponde il vescovo di Loikaw (nello Stato a maggioranza cristiana di Kayah), mons. Ba Shwe: “La sua voce incrollabile nel far conoscere al mondo la situazione del nostro Paese ci porta un'immensa speranza”. Costretto nel novembre 2023 ad abbandonare la cattedrale a causa degli scontri armati, il vescovo e i suoi sacerdoti, religiose e religiose non sono ancora riusciti a tornare in città perché “la cattedrale e il centro diocesano sono ancora occupati dalle forze armate”
“Il presidente deve affrontare direttamente i cittadini, spiegare gli eventi che hanno portato alla proclamazione e alla revoca della legge marziale, scusarsi sinceramente con il popolo e assumersi la responsabilità per quanto accaduto”.
Questa mattina a margine dell’udienza generale, il gruppo “Frontiere di pace” di Como ha potuto portare a Papa Francesco due casse di munizioni utilizzate dai russi e trasformate dai volontari in fioriere. Il Papa ne ha benedetta una. L’altra gli è stata consegnata in dono. In un incontro più ristretto, il coordinatore del gruppo Giambattista Mosa e il parroco della parrocchia Santa Maria Assunta di Maccio in Villa Guardia (Como), don Gianluigi Zuffellato, hanno avuto modo di spiegare al Papa il senso di questa iniziativa
Quinto giorno consecutivo di tensioni a Tbilisi, dove migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la decisione del premier Irakli Khobadidze di sospendere i negoziati di adesione all'Unione Europea fino a tutto il 2028. Davanti al parlamento georgiano si sono verificati scontri tra i manifestanti pro-Unione Europea e la polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla. La testimonianza di mons. Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso dei Latini