Si è aperta ieri a Roma la Conferenza su “La Tutela nella Chiesa cattolica in Europa” che riunirà fino al 15 novembre i rappresentanti di tutte le Conferenze episcopali europee. All’incontro – promosso dalla Pontificia Commissione per la protezione dei minori - partecipano anche persone vittime e sopravvissuti di abuso. L’invito unanime è quello di essere concreti. “Sappiamo che a nessuno servono bellissime parole che poi rimangono su fogli immobili”, ha detto mons. Luis Manuel Alì Herrera, segretario della Pontificia Commissione
“Il nuovo presidente ha dichiarato che metterà fine alle guerre nel mondo. Le persone si pongono la domanda: come lo farà, a spese di chi? C’è molta ansia nella società ucraina: non è forse a scapito di nuove vite in Ucraina?
“Sentimento di grave preoccupazione e allerta”. È quanto esprime l’Unione delle Comunità ebraiche italiane in una durissima nota diffusa questa mattina a seguito degli scontri ieri sera ad Amsterdam tra i tifosi dell’Ajax e del Maccabi Tel Aviv.
“In questo momento, i cieli della penisola coreana sono oscurati da nubi pesanti di odio e rancore come mai prima d’ora. Molti temono che queste nubi si trasformino in un torrente di conflitto armato”. Con queste parole cariche di preoccupazione comincia l’appello che i vescovi cattolici coreani hanno lanciato oggi al Paese a seguito dell’aumento della tensione nella penisola coreana.
Parla il parroco della di San Jorge di Paiporta, epicentro il 29 ottobre scorso dell’alluvione Dana. A otto giorni dalla tragedia di acqua e fango, si fanno ancora i conti con i danni ingenti e soprattutto con la conta ancora imprecisa dei morti e dei dispersi. “Il fango andrà via ma la perdita di tante vite umane è il volto più duro di questa tragedia. Ci vorrà tempo per risollevarci, ritrovare la luce e la forza per continuare a guardare avanti”.
Un’onda di solidarietà. Parrocchie, seminari, scuole. Sono molte le strutture della diocesi che hanno dato disponibilità per accogliere gli aiuti umanitari e ospitare gli operatori dei servizi di emergenza.
“I tempi che viviamo non sono facili e quando ci troviamo in difficoltà così grandi, molte volte sale la tensione nella vita della società e si manifesta esternamente. In questi momenti come cristiani dobbiamo dare testimonianza di unità e lavorare insieme, perché solo lavorando insieme si può servire i più poveri e bisognosi. Vi incoraggio a lavorare con questo spirito di collaborazione, apertura e ricerca del bene comune perché solo così, saremo in grado di costruire una società più giusta e migliore”.
Il racconto da Valencia di una domenica di lacrime e rabbia sotto il fango. Conta dei morti. Distruzione. Strade ancora sommerse e bloccate. I reali di Spagna e le autorità di governo presi di mira dai cittadini. Si piange e si urla. La gente ha perso tutto. Ma c’è anche tanta, tantissima solidarietà. “Ho visto i giovani per strada”, racconta Ana, un'abitante di Valencia. “Erano tanti. Avevano scarponi ai piedi e pale nelle mani. Si sono organizzati da soli”