Emiliano d’origine ma residente a Padova per matrimonio, classe 1977, collaboro come giornalista pubblicista con la Difesa del popolo da un decennio. Mi piace moltissimo la professione giornalistica soprattutto perché mi consente di raccontare storie di persone straordinarie che vivono spesso vite anonime. Laureato in teologia a Bologna, di professione insegnante, devo questa scelta ai tanti anni trascorsi nella mia parrocchia d’origine (San Biagio di Cento) dove sono stato educatoree catechista, gustando la bellezza di essere Chiesa. Sono appassionato di montagna e di vari sport.
Smartphone, motori elettrici, impianti fotovoltaici sono possibili grazie a queste risorse. Transizione ecologica e digitalizzazione passano dal loro controllo e questo sta determinando i nuovi scenari geopolitici. Un esempio? Il futuro di Groenlandia e Ucraina
Immigrazione Presentato a Padova l’ultimo dossier Idos: l’Italia è terra di immigrazione da mezzo secolo ma non c’è un sistema in grado di far esprimere il potenziale degli stranieri
Qamar Abbas, del Pakistan, da sempre coltiva la passione per la corsa. A fine 2022 decide di partire per l’Europa per tentare di diventare un atleta e trovare un lavoro. Grazie all’associazione Run Padova realizza il suo sogno e trova anche una grande famiglia che lo accoglie
Il mondo del carcere è spesso avvolto da pregiudizi e narrazioni parziali, soprattutto quando si tratta di chi vi lavora ogni giorno. Tra questi, la Polizia penitenziaria gioca un ruolo cruciale nella sicurezza e nella gestione degli istituti, ma la sua figura è spesso fraintesa o sottovalutata. Durante la presentazione del libro Narrazioni e distopie penitenziarie di Pietro Buffa, tenutasi presso la Sala Anziani del Comune di Padova il 28 marzo, è emersa una riflessione approfondita sul rapporto tra gli agenti e i detenuti, mettendo in luce le sfide e le contraddizioni di un sistema in continua evoluzione
Martedì 8 aprile per la prima volta una Via Crucis coinvolgerà gli istituti penitenziari del Due Palazzi di Padova: «Il mondo è più grande del carcere»
Mercoledì 26 marzo la Comunità di Sant’Egidio ha inaugurato a Padova la Casa dell’Amicizia, un luogo aperto a tutti, nato per costruire legami e offrire sostegno a chi è in difficoltà. Un nuovo spazio di solidarietà e inclusione nel cuore del quartiere Portello. Alessandra Coin: «Un segno concreto di speranza perché si pone come un luogo dalle porte aperte. Aperte al quartiere, alla città e soprattutto aperte alle persone bisognose che, con i tanti volontari della Sant’Egidio, incontriamo: gli anziani, i giovani universitari, le persone vulnerabili della città, i migranti che partecipano alla scuola di lingua e cultura italiana della Comunità e le tante famiglie».
Senza vergogna Gli adolescenti hanno imparato a parlarne, al contrario dei genitori. Il timore delle chat guidate dall’IA: non fanno soffrire e ci sono sempre quando si ha bisogno di loro