Padre Christian Carlassare, vescovo di Rumbek, in Sud Sudan, riflette sul Piano Mattei che il governo italiano ha annunciato per promuovere sviluppo in Africa. «Sì agli investimenti, ma...»
Intervista a mons. Christian Carlassare, vescovo di Rumbek, in Sud Sudan. Tra i temi trattati l'afflusso massiccio di rifugiati sudanesi a causa del conflitto in corso, i frutti della visita del Papa ad un anno di distanza, la situazione nel Paese e il Piano Mattei per l'Africa annunciato dal governo italiano. In Sud Sudan la Caritas sta aiutando i rifugiati sudanesi perfino con una barca che può trasportare fino a 500 persone. Una sorta di servizio navetta per raggiungere diverse località dell’Alto Nilo fino alla città di Malakal, dove possono fruire di più servizi.
“Si all’abolizione dei Cpr visto che non danno risultati effettivi. Dal nostro punto di vista sarebbe molto più opportuno fare accoglienze più adeguate e investire risorse sull’integrazione. O in alternativa rendere i Cpr dei luoghi accessibili alle associazioni, in cui vengono rispettati i diritti delle persone”.
“Il gesto di questo ragazzo è una drammatica riprova del fatto che i Cpr sono luoghi di detenzione dove la vita è ai limiti della sopportabilità, tanto da indurre un giovane a togliersi la vita. Non sono luoghi adeguati per quello che la legge prevede, ossia i rimpatri”.
È stata rilasciata ieri intorno alle 22 (ora haitiana) la nipote di una delle sei religiose della Congregazione delle suore di Sant'Anna rapite il 19 gennaio a Port-au-Prince, la capitale di Haiti. Lo rivela al Sir monsignor Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e vicepresidente della Conferenza episcopale haitiana. La ragazza ha 16 anni, si chiama Kalenji ed era stata rapita insieme alle suore e all'autista da una delle tante gang criminali che seminano violenza e terrore ad Haiti. Monsignor Dumas si è anche offerto per uno scambio di ostaggi: "Posso approfittare per parlare con questi giovani e far capire loro i valori, per trasmettere un messaggio evangelico". Intanto domani, 24 gennaio, la Chiesa di Haiti ha indetto una Giornata di preghiera per la liberazione di tutte le persone rapite.
"L’auspicio è che anche questo luogo di ricchi e potenti apra gli occhi e le orecchie all’ascolto dei più poveri". E' quanto chiede Paolo Beccegato, coordinatore del Servizio Cei per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli in una intervista al Sir a conclusione del World economic forum di Davos, che ha riunito dal 15 al 19 gennaio decine di capi di Stato e di governo e migliaia di imprenditori, ministri delle finanze e governatori delle banche centrali per discutere del tema "Ricostruire la fiducia". Approfondiamo diversi temi emersi al Forum
Con legge finanziaria 203 del 30 dicembre 2023 dal 1° gennaio 2024 è stato innalzato il contributo obbligatorio per l’iscrizione al SSN da 397,34 euro anni a 2000 euro annui per chi è entrato in Italia per motivi religiosi o di culto. In Italia è obbligatorio avere una copertura sanitaria, pubblica o privata. Per molti stranieri, a seconda del titolo di soggiorno, l'assistenza sanitaria è gratuita come per gli italiani. Ma la nuova normativa è una patata bollente e molto onerosa per gli istituti maschili e femminili, sempre più caratterizzati da provenienze extra-europee. Usmi (Unione superiori maggiori italiane), Cism (Conferenza italiana superiori maggiori) e Cnec (Centro nazionale economi di comunità) stanno cercando soluzioni per uscire dall'impasse. Sarà stilato un vademecum con indicazioni tecniche e istituito un tavolo tecnico per interloquire con il governo italiano
Dal 2020 i 5 uomini più ricchi al mondo (Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett) hanno più che raddoppiato le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita.
L'Ecuador è nel caos dopo l'offensiva di alcune bande criminali di narcotrafficanti che hanno preso d'assalto la tv pubblica di Guayaquil e attaccato altre zone del Paese. Il giovane presidente Daniel Noboa ha subito decretato lo stato d'emergenza di 60 giorni e mobilitato le forze armate, che hanno annunciato oggi di aver liberato 41 ostaggi, ucciso cinque "terroristi" e arrestato altre 329 persone. Circa 13 i morti, ma non ci sono stime ufficiali. Anche le Suore Terziarie Francescane Elisabettine, che hanno diverse missioni nel Paese, stanno subendo le conseguenze del clima di paura che si è diffuso tra la popolazione. Due religiose sono rimaste bloccate nella capitale Quito, il centro medico dove lavorano è chiuso. Lo racconta al Sir suor Chiara Dalla Costa.