Un terzo delle famiglie povere in Italia è straniero, ma le famiglie straniere sono solo il 9 per cento del totale nel nostro Paese. Se si è stranieri, si ha cinque volte la probabilità di vivere in povertà assoluta rispetto a un italiano
Nel 2021 nel mondo erano 281 milioni i migranti, ossia il 3,6% della popolazione mondiale, in aumento rispetto al 2019 (272 milioni). "Liberi di scegliere se migrare o restare" è il titolo del XXXII Rapporto Immigrazione 2023 di Caritas italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Le donne straniere si stanno adeguando agli stili di vita italiani, per cui invecchiamento e calo del numero di figli saranno le dinamiche del futuro che caratterizzeranno l’Italia. Qui i principali dati
Secondo i dati ufficiali sono almeno 2.445 i morti accertati e 2.440 i feriti a causa del terremoto di magnitudo 6,3 del 7 ottobre nella provincia di Herat, in Afghanistan. Presente sul campo è Yahya Kalilah, capo del programma in Afghanistan di Medici senza frontiere. L'organizzazione medico-umanitaria, che già supportava l'ospedale regionale di Herat, ha allestito 5 tende mediche dove sta curando i feriti, oltre 540 fino ad oggi. Molti di loro, soprattutto donne e bambini, continuano a dormire nelle tende perché hanno perso tutto e non hanno un tetto sotto cui trovare riparo
Dopo il golpe militare del 26 luglio che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum, la giunta al potere ha chiesto il ritiro dell'ambasciatore e delle truppe francesi che erano in Niger oramai da anni. L'operazione inizierà in settimana e si concluderà entro fine anno. Parla al Sir da Niamey padre Mauro Armanino, antropologo, etnologo e missionario alla guida di una piccola comunità di cattolici, quasi tutti migranti di origine africana
"Si fa di tutto per bloccare le partenze e fare accordi di esternalizzazione, pagando gli Stati perché trattengano le persone, ma non si affronta il nodo centrale che è il salvataggio in mare". Lo dice al Sir padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, che interviene anche su alcuni aspetti dell'ultimo decreto legislativo: "Non credo che la questione della fideiussione sia la soluzione al problema, né un disincentivo a partire ma penalizza e criminalizza quelle persone che non avendo altre alternative hanno dovuto affidarsi ai trafficanti. Sembra quasi che la logica che vige nei centri di detenzione in Libia, pagare per essere liberi, si estenda un po' anche all'Europa". Anche "criminalizzare i minori non aiuta e non servirà a trovare soluzioni di politica migratoria". Sul conflitto tra esecutivo e magistratura in seguito alla decisione di una giudice di Catania di non convalidare il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo commenta: "Le ingerenze non aiutano nessuno perché creano conflitti e non aiutano a risolvere le questioni istituzionali".
"Ora si respira un po' ma la situazione a Porto Empedocle è speculare a quella di Lampedusa", dice al Sir Valerio Landri, direttore di Caritas Agrigento. Nei giorni di maggiore affollamento nella tensostruttura al molo, Caritas è stata chiamata dalla prefettura per un aiuto: "Abbiamo accolto per un paio di notti due gruppi: 8 donne, tra cui una incinta, con i bambini; e un gruppo con 14 ragazze minorenni che erano state molestate all'interno della tensostruttura". Ora si stanno preparando per affrontare l'eventualità dell'arrivo a piedi ad Agrigento, circa 10 km, dei tunisini da Porto Empedocle. Distribuiranno acqua, cibo e teli termici a chi si troverà in strada, in attesa di prendere un treno verso nord. Intanto la prefettura promette un nuovo hub più organizzato ed efficiente entro novembre.
Il vescovo Sandro Overend Rigillo, vicario apostolico di Bengasi, si è recato giovedi a Derna e Al-Beida, nelle zona più colpite dalle alluvioni dopo il passaggio dell'uragano Daniel. La delegazione era composta da tre pulmini carichi di aiuti: coperte, pane, acqua, dolci per i bambini. Il racconto del viaggio al Sir.
"Un ulteriore dramma che sconvolge e tocca le nostre corde emotive": così monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, commenta al Sir la morte di un neonato di 5 mesi in prossimità del molo di Lampedusa. Da mezzanotte si contano 36 sbarchi per un totale di 1.627 persone. L'hotspot ora ospita oltre 6.000 persone, molti sono ancora sul molo in attesa di sistemazione. L'arcivescovo lancia un appello alle istituzioni per chiedere di aiutare Lampedusa e commenta le chiusure delle frontiere annunciate da Germania e Francia: "L'Europa ha le porte chiuse. E' grave".
“Non riusciamo ancora a metterci in contatto con Derna. Ci affidiamo alla misericordia di Dio e alla protezione della Santa Vergine sperando fortemente nell’aiuto internazionale”.