Smettere di finanziare la guardia costiera libica e risolvere la complessa situazione dei migranti in Libia. Sull'aumento degli sbarchi in Sicilia "si poteva immaginare due mesi fa che le persone sarebbero arrivate anche quest’estate e in emergenza Covid. Se si fosse programmato per tempo non ci saremmo trovati a gestire in modo approssimativo". Intervista a padre Camillo Ripamonti, del Centro Astalli.
In occasione della Giornata mondiale contro la tratta di persone, che ricorre il 30 luglio, Caritas internationalis e Coatnet (una rete di 46 organizzazioni cristiane impegnate nella lotta alla tratta di esseri umani) lanciano oggi un appello per sollecitare i governi a “intensificare gli sforzi per identificare le vittime della tratta e dello sfruttamento, il cui numero cresce in maniera preoccupante a causa della pandemia di Covid-19″.
“Le vie dell’illegalità non danno sicurezza né a chi fa il viaggio né al Paese che accoglie. Qualcuno dice che i corridoi umanitari durante la pandemia non sono possibili, io penso che la pandemia riguarda tutti. I corridoi umanitari non sono finiti e continuano anche dopo il lockdown”.
Il benvenuto ai 10 rifugiati afghani arrivati oggi a Roma dall'isola di Lesbo, via Atene, è stato dato nella storica sede della mensa dei poveri della Comunità di Sant'Egidio. Si tratta dell'ultimo gruppo dei 67 profughi che Papa Francesco ha voluto portare in salvo in Europa dall'inferno di Lesbo
"Noi speravamo che il Covid avesse contribuito ad attenuare questo tipo di atteggiamenti, invece sembra che non ci abbia insegnato nulla. Di fronte a queste esternazioni capiamo che c’è ancora tanta acredine sul tema": a parlare è Oliviero Forti, responsabile dell'area immigrazione di Caritas italiana, dopo le proteste degli abitanti di Amantea, in Calabria, per la presenza di alcuni migranti positivi al Covid-19
La Libia “è una tragedia umana e un problema di una gravità inaudita, che il dibattito politico sta nascondendo e sottovalutando. Ci fa piacere che un personaggio di una caratura morale importante come il Papa dica invece le cose come stanno”.
“Sembra essere passato tanto tempo dal viaggio del Papa ma i nostri comportamenti non sono cambiati anzi sono peggiorati. Sono ancora in vigore i decreti sicurezza, c’è ancora tante gente che muore in mare e persone lasciate giorni e giorni in attesa sulle navi senza capire perché, visto che prima o poi dovranno sbarcare”.
Al via la campagna "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" per aiutare i Paesi poveri che più soffrono l'impatto sociale ed economico della pandemia. Secondo il Wfp almeno 135 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare acuta a causa delle misure di contenimento messe in atto nei vari Paesi. Duplice lo scopo: sensibilizzare le comunità cristiana e raccogliere fondi per finanziare una settantina di progetti in Africa, Asia, America ed Europa dell'Est. Intervista a Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas italiana