Presentato oggi a Roma l'ottavo Rapporto sui conflitti dimenticati di Caritas italiana “Il ritorno delle armi. Guerre del nostro tempo”. Sono 52 gli Stati del mondo che vivono situazioni di conflitto armato (erano 55 nel 2022). Aumenta il numero di guerre ad altissima (da 3 a 4) e alta intensità (da 17 a 20) e il numero dei morti: 170.700, il più alto dal 2019. Tragico è il dato record sul numero di bambini uccisi e menomati: 11.649 nel 2023, con un aumento del 35% rispetto all’anno precedente. Tocca il picco massimo anche il numero di bambini rapiti: 4.356 nel 2023, in maggioranza maschi. Quasi 300 milioni di persone nel mondo dipendono dagli aiuti umanitari, mentre il numero di rifugiati nel mondo è più che raddoppiato
“Prima le bande trovavano consenso nei quartieri popolari, ora sono contro la popolazione. Stanno provando a prendere il territorio e avanzare verso la parte alta della città. Notiamo sempre di più fenomeni di auto-organizzazione di civili nelle varie comunità, che si frappongono tra l'area delle bande e l'ultima zona espugnabile di Pétionville. La preoccupazione principale in questo momento è che sia il preludio di una guerra civile”. A parlare da Port-au-Prince è Flavia Maurello, rappresentante Paese della Fondazione Avsi
“Giustizia e speranza: la comunità cristiana tra carcere e territorio” è il tema del convegno in corso oggi a Roma, organizzato da Caritas italiana. Una occasione per interrogarsi sul ruolo delle comunità cristiane rispetto al mondo del carcere, sia all’interno delle mura, sia nei territori. I due terzi delle 217 Caritas diocesane sono infatti impegnate nell’ambito della giustizia
Il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia 2024 diffuso oggi da Caritas italiana: negli ultimi dieci anni il numero di poveri assoluti è salito dal 6,9% della popolazione nel 2014 al 9,7% del 2023, pari a 5 milioni 694 mila persone (2 milioni e 217 mila famiglie, l’8,4% dei nuclei). Il dato sulla povertà minorile di 1 milione 295 mila bambini poveri (il 13,8%) è ai massimi storici. In questi dieci anni sono raddoppiate anche le famiglie povere residenti al Nord (+97,2%), passando da 506mila nuclei familiari a quasi un milione. L’osservatorio dei centri di ascolto e servizi Caritas conferma i dati Istat: negli ultimi dieci anni il numero di persone sostenute è aumentato del 41,6% e del 5,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente. La Caritas chiede di ripristinare “un sistema di sostegno universale e continuativo che eviti l’esclusione delle tante persone in povertà assoluta” in Italia
Nel 2024 il 54,2% dei 6,1 milioni di italiani all'estero vive in Europa (più di 3,3 milioni, di cui oltre 2,5 milioni nell’Ue a 15), il 40,6% in America (oltre 2,4 milioni, di cui 2 milioni in quella centro-meridionale), oltre 167 mila in Oceania (2,7%), più di 78 mila in Asia (1,3%) e 70 mila in Africa (1,1%). Tra gli 89.462 italiani che si sono iscritti all’Aire nel 2023 con motivazione “espatrio” la maggior parte sono giovani e giovani adulti ma aumentano gli over 65 (+12,9%), con la variazione più consistente (+14%) tra chi ha tra i 65 e i 74 anni. Partono anche gli immigrati dopo aver acquisito la cittadinanza italiana e nel mondo è boom di acquisizioni di cittadinanza per discendenza, oltre 20.000 provvedimenti in due anni. La Fondazione Migrantes chiede nel rapporto di "estendere e non limitare la cittadinanza"
Una delegazione di Caritas italiana guidata dal direttore don Marco Pagniello è in questi giorni in viaggio in Sud Sudan e Kenya. Caritas italiana sta supportando la Chiesa locale con l’8 per mille e con le donazioni per l’emergenza in Sudan. Finora ha già impegnato mezzo milione di euro. Caritas Malakal distribuisce quotidianamente cibo (farina, olio, sale e legumi) nel campo profughi temporaneo di Malakak, dove arrivano mille profughi sudanesi ogni settimana. Li abbiamo raggiunti telefonicamente in Sud Sudan
“Grande preoccupazione e speranza che le vittime e i dispersi siano ritrovati sani e salvi” è espressa oggi dall’arcivescovo di Valencia Enrique Benavent, in merito alle disastrose alluvioni che hanno colpito la provincia valenciana, in Spagna. Secondo gli ultimi dati forniti dal Centro di coordinamento delle emergenze della Generalitat valenciana, i morti sono 62.
"La costruzione dei centri in Albania l'abbiamo sempre valutata in maniera molto grave perché sono una violazione dei diritti fondamentali delle persone". A parlare al Sir è Lorenzo Trucco, avvocato e presidente dell’Associazione giuridica studi immigrazione (Asgi), a proposito dello scontro tra governo e magistratura sui migranti trattenuti nei centri in Albania e il monito della Corte di giustizia europea che ricorda: “Le nostre decisioni sono vincolanti per gli Stati membri”. Trucco ricorda che "la primazia del diritto dell'Unione europea rispetto al rispetto al diritto interno è l'asse portante di tutto l'ordinamento giuridico". E giudica molto grave "la "linea di accanimento securitario nei confronti delle persone"
Padre Corrado Dalmonego, mantovano, è missionario della Consolata e antropologo. Vive da vent’anni in Brasile e svolge la sua missione a stretto contatto con i popoli indigeni Yanomani nello Stato del Roraima. Sarà in Italia per la canonizzazione del beato Giuseppe Allamano il 20 ottobre, Giornata missionaria mondiale. Allamano è il fondatore degli Istituti Missionari della Consolata e il miracolo grazie al quale diventerà santo è avvenuto nel 1996 proprio nella foresta amazzonica, con la guarigione di un indigeno Yanomani. Il popolo Yanomani sta vivendo da tempo una situazione di impoverimento, oppressione, violenza e sfruttamento a causa della presenza sulle sue terre dei garimpos, miniere illegali di cercatori d'oro finanziate dal crimine organizzato.