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Bicipolitana, Padova al via
Entro l'estate il Comune di Padova avrà il progetto esecutivo per la Bicipolitana realizzato in collaborazione con le associazioni locali. Comincia la rivoluzione nella mobilità in città.
FattiEntro l'estate il Comune di Padova avrà il progetto esecutivo per la Bicipolitana realizzato in collaborazione con le associazioni locali. Comincia la rivoluzione nella mobilità in città.
Immaginate una città a misura di bicicletta con una fitta maglia di strade colorate, segnalazioni chiare e immediate appese o scritte sull’asfalto, sensori e illuminazione ad hoc che facilitino gli attraversamenti sulle due ruote e le agevolino nel percorrere in fretta la città, in tutta sicurezza rispetto al traffico automobilistico.No, non è pura fantascienza, perché entro fine anno Padova, dopo Pesaro, sarà la seconda città in Italia ad avere la sua Bicipolitana, sistema di ciclopercorsi urbani che raccorda la rete già esistente di 168 chilometri, mettendola in sicurezza e assicurandole continuità, con un’altra dozzina di “linee” radiali dalla periferia al centro e “linee ponte” da quartiere a quartiere. L’obiettivo? Favorire la ciclabilità diffusa per convertire i cittadini all’uso della bicicletta per recarsi al lavoro, a scuola, in centro durante il tempo libero… Ma la Bicipolitana, che sarà ovviamente completamente gratuita, avrà il compito anche di attrarre il cicloturismo che scende dal Nord Europa e dalla Germania collegando le piste già esistenti – come, ad esempio, l’anello ciclabile dei Colli Euganei, l’Ostiglia ciclabile da Mantova a Treviso, la pista lungo Tergola, Muson dei Sassi, Brenta – con la città del Santo.
Alla rivoluzione, dunque, della mobilità padovana teorizzata dal vicesindaco Arturo Lorenzoni si aggiunge un tassello importante, dopo la riorganizzazione delle linee urbane degli autobus per collegare meglio la città e l’imminente attuazione del bike sharing a flusso libero con circa due mila biciclette (che andranno ad aggiungersi alle 250 dell’attuale bike sharing) messe a disposizione e intercettabili con una semplice applicazione telefonica. «Con questo progetto Padova ha una grande opportunità – commenta Lorenzoni – per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo della decarbonizzazione che passa non solo attraverso l’adeguamento energetico degli edifici e dell’industria, ma soprattutto da rivoluzione culturale in tema di spostamenti quotidiani a favore della mobilità dolce. In città partiamo in vantaggio perché non esistono dislivelli e la bicicletta è già usata moltissimo, soprattutto da giovani e studenti, rispetto ad altre città italiane».
Il compito non è da poco perché bisogna «stravolgere una cultura quasi secolare dell’uso del mezzo privato per qualsiasi evenienza», ed è per questo che il Comune ha istituito un tavolo di lavoro misto tra i tecnici dell’amministrazione e le associazioni locali, da Fiab Amici della bicicletta a Legambiente, per lo studio del progetto esecutivo della Bicipolitana, che verrà presentato entro l’estate. «In città abbiamo già una ventina di piste – sottolinea Enrico De Nadai, presidente di Fiab – ma sono piene di punti critici che costringono il ciclista a fermarsi, scendere e a rischiare nella convivenza con le auto». Il primo passo da fare per la Bicipolitana sarà dunque mettere in sicurezza i percorsi che già ci sono e renderli ad alto scorrimento: «Come esistono zone pedonali riservate esclusivamente a chi va a piedi – continua De Nadai – sarà fondamentale realizzare zone esclusivamente ciclabili per garantire la sicurezza. Penso a via Altinate, dove dalle rilevazioni delle ultime settimane per studiare i tracciati migliori passano anche un migliaio di biciclette in alcuni momenti della giornata».
Come sarà possibile far passare la rivoluzione e fare in modo che i cittadini o chi viene da fuori Padova utilizzi le “linee” della Bicipolitana? «La comunicazione non dovrà conoscere incertezze – spiega Andrea Nicolello Rossi di Legambiente – Lungo il tracciato dovrà essere omogenea, diretta e impattante. E dovremo disseminare la città e il web (app dedicata, Google bici…) con le mappe perché tutti imparino a prendere la Bicipolitana».
Ma come la prenderanno gli automobilisti? «Oggi la strada è per l’auto, ma a Padova non sarà più così – conclude Lorenzoni – La Bicipolitana toglierà spazio alle quattro ruote a favore della mobilità dolce. Partiremo dalla riduzione della velocità a 30 all’ora in tutti i quartieri, ridurremo le carreggiate per le auto, cambieremo la segnaletica. Ci sono studi che dimostrano come questi cambiamenti a favore di una città più a misura di piedi e due ruote diminuiscano non solo lo smog, il rumore, ma anche l’incidentalità».