IdeeProviamo con uno sforzo a sostituire i chiodi, la corona di spine e tutti i simboli della Settimana Santa, con i volti dei bambini o di coloro che sono rimasti “vittime” di quegli aguzzini che non vogliono fermare la guerra a Gaza, come in Ucraina. Sarà facile comprendere come da giorni, mesi e anni, siamo nel cuore di un’infinita Via Crucis globale. Che non è nemmeno più «a pezzi».
Ogni giorno centinaia d’inermi civili vengono “crocefissi”, senza usare chiodi, ma con più moderni e precisi missili balistici. La tecnologia militare facilita le morti innocenti. Il Male sembra coagularsi come non mai in forma globale. Quelle “schegge” che fino a qualche mese fa sembravano solitarie e impazzite, ci appaiono ora rinsaldarsi tra loro, nel “nuovo assetto di potere globale”. Se sull’antico Golgota di Gerusalemme i crocefissi erano tre, le agenzie di Altro che Pasqua Siamo fermi al Venerdì Santo stampa oggi faticano a tenere il passo sullo stillicidio quotidiano delle morti civili. La stessa Domenica delle Palme, che evocava l’Osanna (che etimologicamente in ebraico significa “salvaci” o “liberaci”), è diventata la “domenica delle salme”…
E mentre la Nazione del popolo eletto bombardava «con preavviso» gli ultimi ospedali civili a Gaza, il cristiano Putin sganciava con cinica precisione due missili sul centro di una cittadina nel Nord-est ucraino, falcidiando una trentina di cristiane come lui, mentre si recavano alle celebrazioni pasquali, mentre il nuovo “Signore degli anelli” si accingeva a spiegare che si è trattato di un errore. Morti per errore, appunto! Curioso che sia stato lo stesso presidente americano a giustificare il cinismo dell’omologo russo. Qualcosa anche in questa Pasqua, non sta affatto andando nel verso giusto. Così come fu per il Natale scorso, quando altre stragi, mi portarono a scrivere che era «immorale augurarci buon Natale». Da allora nulla è cambiato. Anzi, il frullatore della storia è alla sua massima potenza, così che l’augurio pasquale non avrà il valore della festa e gioia com’è per sua natura. Meglio quindi pensare che il bene e il male non sono fuori da noi. Il bene e il male siamo noi. Ma perché allora davanti all’evidenza, così tanta gente vota i mascalzoni che oggi governano? Perché manda nei palazzi del potere persone che non inviteremmo mai a casa nostra? Perché la prepotenza riesce a organizzarsi, e a vincere? Domande che sono come chiodi che ci crocifiggono tutti, prima della prossima nuova strage, che questo mondo c’ha ormai abituati.
