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Calamità, come reagire. L’esercitazione della Protezione civile a Valdobbiadene
A Valdobbiadene la Protezione civile, come esercitazione, ha simulato un terremoto di magnitudo 4.8 coinvolgendo 14 Comuni tra Treviso e Belluno
FattiA Valdobbiadene la Protezione civile, come esercitazione, ha simulato un terremoto di magnitudo 4.8 coinvolgendo 14 Comuni tra Treviso e Belluno
Nel fine settimana tra l’8 e il 10 novembre, si è tenuta l’esercitazione della Protezione civile del Veneto “Terre in movimento”, che ha simulato effetti e gestione d’emergenza di un terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro nel Comune di Valdobbiadene. L’obiettivo era quello di verificare la risposta del Servizio regionale. Tutto è cominciato alle 8.12 di venerdì 8 novembre con l’emissione di un primo avviso che ha dato il via alla vastissima macchina organizzativa dell’esercitazione. Coinvolti, oltre alle strutture regionali della Protezione civile, più di 60 associazioni per un totale di circa 250 volontari, ben 14 Comuni, le Prefetture di Belluno e Treviso, i Vigili del fuoco, il Suem 118 e diversi enti territoriali. Un migliaio, nel complesso, gli addetti ai lavori coinvolti nella tre giorni della simulazione tra i Comuni di Borgo Valbelluna, Cison di Valmarino, Farra di Soligo, Feltre, Follina, Miane, Moriago della Battaglia, Pederobba, Pieve di Soligo, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Setteville, Vidor e Valdobbiadene. Dalla Regione è stata attivata la colonna mobile della Protezione civile alpini che ha raggiunto Valdobbiadene per l’approntamento del campo. Dapprima i sopralluoghi si sono concentrati sui luoghi sensibili dei Comuni coinvolti, per simulazione, da crolli e danni. È stata quindi sperimentata l’evacuazione di alcuni edifici pubblici e di qualche azienda privata, simulando inoltre diversi scenari di emergenza per esercitare uomini e mezzi di tutti i comparti solitamente coinvolti in queste situazioni. Parallelamente è stato convocato il Coordinamento regionale dell’emergenza e l’Unità di crisi della Regione per il coordinamento delle attività di soccorso e l’allestimento dell’area sanitaria con due posti medici avanzati.
A fare il punto sull’esercitazione nel momento di confronto e sintesi, allestito nel Centro operativo comunale del municipio di Valdobbiadene, è stato l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, affiancato dal vicesindaco di Valdobbiadene, Pierantonio Geronazzo e dal direttore interregionale Veneto e Trentino dei Vigili del fuoco, Loris Munaro: «La simulazione oggetto dell’esercitazione ci serve per migliorare la nostra pianificazione di Protezione civile regionale, oltre che quella del sistema delle infrastrutture – ha dichiarato l’assessore Gianpaolo Bottacin – La valutazione nel complesso è risultata più che positiva rispetto agli interventi, al personale e ai mezzi messi in campo. Una nota va però sottolineata: alcuni sindaci non hanno ancora la completa percezione di essere la prima autorità di Protezione civile e delle responsabilità penali conseguenti. La simulazione non è stata un gioco e deve essere l’occasione per correggere alcune dinamiche». Sulla stessa linea anche il vicesindaco Pierantonio Geronazzo: «L’esercitazione è stata un importante evento che ci ha dimostrato, sul campo, l’importanza di essere pronti in caso di emergenze così rilevanti come quella del terremoto. Un ringraziamento per l’impegno va espresso a tutte le realtà coinvolte, in particolare ai dipendenti comunali, ai volontari di protezione civile Ana e Avab di Valdobbiadene, alla società Brado e alla casa di riposo degli istituti San Gregorio».
«Si va nella direzione di costruire un percorso che sia condiviso, che migliori la vita dei cittadini e riconosca il ruolo delle Regioni nel momento di calamità a livello regionale». Sono le parole di Zaia, lunedì 11 novembre a Roma, per parlare di autonomia.
Gianluca Renosto