Chiesa | Diocesi
Calcroci è la prima comunità a beneficiare del progetto
Camponogara Il debito della parrocchia si genera dal 2006 quando inizia la costruzione dell’edificio che poi diventerà sede della scuola dell’infanzia
Chiesa | DiocesiCamponogara Il debito della parrocchia si genera dal 2006 quando inizia la costruzione dell’edificio che poi diventerà sede della scuola dell’infanzia
La prima parrocchia della Diocesi di Padova destinataria del sostegno finanziario per superare una situazione di grave difficoltà economica è la comunità di Calcroci, 3.250 abitanti in Comune di Camponogara nella Città metropolitana di Venezia, nel vicariato di Campagna Lupia. Dal 2017 il parroco è don Andrea Zanchetta e, assieme agli organismi di comunione della parrocchia, ha scritto una corposa relazione con la ricostruzione dei fatti la cui sintesi è stata inviata in questi giorni ai parroci della Diocesi. Tutto è iniziato nel maggio del 2006, quando l’allora parroco, dopo un parere di massima dell’Ufficio amministrativo della Diocesi, ottiene il via libera a costruire un edificio da adibire a centro parrocchiale del valore di 600 mila euro. I lavori partono a ottobre dello stesso anno, ma alla loro conclusione il costo complessivo è più che raddoppiato, per lo stile e i materiali di pregio con cui è stato progettato. La parrocchia ottiene dalla curia l’autorizzazione ad accendere un mutuo chirografario (non ipotecario e senza garanzie personali reali) di un milione di euro pari a 300 rate mensili da 6.182 euro. Già nell’ottobre 2018 (scadenza della terza rata) appare impossibile affrontare il pagamento. Nel frattempo l’edificio rimane vuoto fino al 2010 per essere poi convertito nel 2014 per ospitare la scuola dell’infanzia Maria Bambina (collocata fino ad allora nei locali sotto alla chiesa parrocchiale). All’arrivo di don Zanchetta il debito residuo ammonta a 800 mila euro, pertanto la Diocesi interviene per scongiurare l’inadempienza nei confronti della banca. Nel corso degli anni, la Diocesi ha erogato contributi a fondo perduto per 572.450 euro. Ora rimane un debito residuo pari a 609 mila euro che la parrocchia riceve dalla Diocesi sotto forma di prestito e che si impegna a restituire, secondo le sue possibilità, anche grazie al progetto “Vi sia uguaglianza”.