Chiesa | Diocesi
Casalserugo in festa per i settant’anni dalla costruzione della nuova chiesa parrocchiale. Era infatti il 13 novembre 1955, quando l’allora vescovo di Padova, mons. Girolamo Bortignon, inaugurò la parrocchiale con una solenne benedizione. La vecchia chiesa del paese non era più sufficiente e l’idea di don Luigi Gastaldello, parroco dal 1921 al 1957, di costruirne una nuova piuttosto che ampliare quella esistente, fu sostenuta dalla popolazione, che stava crescendo continuamente. I lavori, iniziati il 9 giugno 1942, sospesi nel 1944 a causa della guerra e ripresi il 13 maggio 1947, si conclusero definitivamente nell’ottobre 1955.
«Settant’anni dopo, è ancora il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a condividere con la nostra comunità cristiana la gioia di questo importante anniversario. Siamo davvero felici della sua presenza tra noi» sottolinea il parroco, don Federico Fortin. Il vescovo, infatti, presiede la celebrazione eucaristica di domenica 16 alle 10.30, alla quale sono stati invitati anche gli ex parroci: don Francesco Calore e don Pietro Cervaro. Dopo la messa, segue un rinfresco presso il centro parrocchiale Ave.
In chiesa, in occasione del 70°, sono stati allestiti dei pannelli che raccontano – grazie a materiale presente nell’archivio parrocchiale – la storia della sua costruzione, fino alla consacrazione e dedicazione alla Purificazione della Beata Vergine Maria, avvenuta il 28 ottobre 1979.
«Secondo la legge italiana – spiega don Fortin – una chiesa, al compimento dei settant’anni, passa sotto la tutela delle Belle arti e viene quindi sottoposta a regole e autorizzazioni specifiche volte a garantirne la conservazione. Con i recenti interventi, cioè la sostituzione dei corpi luminosi lo scorso anno e i lavori di tinteggiatura esterna realizzati quest’anno, abbiamo voluto non certo eludere eventuali “controlli”, ma beneficiare di una burocrazia più snella per arrivare in tempo a questo traguardo».
Dopo aver estinto il debito per la costruzione del centro parrocchiale Ave, la comunità di Casalserugo «ha potuto restituire alla propria chiesa tutto il suo splendore, pronti a festeggiare insieme questo “compleanno” speciale. La nostra chiesa merita di essere tutelata dalle Belle arti non solo per la sua età, ma soprattutto per la sua bellezza».
La chiesa di pietra – ci tiene a sottolineare il parroco – è «anche segno di una realtà ancora più preziosa: la comunità dei credenti, fatta di persone vive. È questo il tempio che Dio desidera abitare. Auspico che la nostra comunità cristiana continui a essere custodita dalle “belle arti”: l’arte della preghiera, della fraternità, della carità e della testimonianza. Quindi, ringrazio il Signore per tutte le persone che, con dedizione, si prendono cura dell’edificio di pietra, la nostra bella chiesa, ma anche dell’edificio di carne, la nostra bella comunità».