Chiesa | DiocesiRito di elezione Viene celebrato, questa domenica, da una quarantina di persone. Un gruppo di loro, tra cui quattro ragazzi, lo vive in Cattedrale con il vescovo Claudio. Inizia un periodo intenso prima di ricevere i sacramenti
Sono una quarantina le persone che domenica 9 marzo, prima domenica di Quaresima, celebrano il Rito di elezione (alle ore 16). Questa celebrazione dà inizio al lungo ritiro quaresimale che le condurrà all’incontro con Cristo morto e risorto nella Veglia Pasquale, durante la quale riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima ed eucaristia). Una quindicina di queste persone – di cui quattro ragazzi delle parrocchie di Castelbaldo, Caselle De’ Ruffi, Baone e San Carlo Borromeo in Padova – celebrano questo rito con il vescovo Claudio in Cattedrale. Fra loro tutti gli adulti che provengono, oltre che dall’Italia, dalla Cina, dall’Albania, dall’Ungheria, dalla Nigeria, dal Ghana, dal Burkina Faso; le loro parrocchie sono quelle di Chiesanuova, Casalserugo, Mestrino, Cristo Re in Padova, Cittadella, Santa Rita in Padova, Torre in Padova, San Sebastiano in Thiene, San Giacomo in Monselice, Tencarola. Nelle rispettive parrocchie, saranno i ragazzi a essere eletti, mentre i loro compagni di gruppo, già battezzati, vivranno il momento della “Chiamata”. Fra gli adulti ci sono studenti e lavoratori in vari settori: commercio, assistenza agli anziani, assistenza tecnica nelle scuole. Ci sono operai, casalinghe, impiegati, un operatore televisivo, un’informatrice medica, un’operatrice sociosanitaria, il gestore di un ristorante: il Signore chiama tutti a seguirlo. «Con il rito dell’elezione inizia per i catecumeni l’ultimo periodo di più intensa preparazione: la meta sta ora davanti; è vicino il momento in cui potrà iniziare una vita nuova, grazie all’incontro con Cristo – afferma don Gianandrea Di Donna, delegato vescovile per il catecumenato – Prendere coscienza di questa vita nuova non è un atto formale, ma è un dono da accogliere. Ciò che sta davanti all’eletto è il dono di Dio, la grazia di essere nuovo con il battesimo, consacrato con la cresima e nutrito dalla Pasqua di Cristo con l’eucaristia». «Tutti gli eletti saranno uniti nell’unico cammino anche se per strade diverse, perché il cammino è sempre modellato sulla persona – prosegue don Di Donna – Quello dell’elezione è un rito antico che risale al terzo secolo. Con esso la Chiesa si assume la responsabilità della idoneità della persona a ricevere i sacramenti. È la prima volta in cui la Chiesa si esprime definitivamente sulle persone». Il catecumeno è un lottatore «che scacciando il male decide con la forza di Dio di lottare. L’eletto non è più un lottatore, ma un corridore: corre verso la meta. Gli eletti corrono insieme verso la Pasqua che oramai è vicina. Il peccato, la morte stanno per essere definitivamente sconfitti; c’è un Vittorioso alla porta che sta aspettando gli eletti: Gesù, il primogenito della nuova creazione. Gli eletti che lo amano stanno correndo verso di lui».
