Previsioni economiche della Commissione Ue: la Germania si ferma, l’Italia è l’ultima

Si conferma la crescita del Pil per la zona euro nel 2019 all'1,2 % mentre quelle per il 2020 sono date all'1,4%, dato leggermente riviste al ribasso rispetto alla primavera (1,5%), a motivo del “ritmo più moderato della crescita” previsto di qui fino a fine 2019. Relativamente ai 28, le previsioni restano invariate all'1,4 % nel 2019 e all'1,6 % nel 2020. Il trend è in crescita “per il settimo anno consecutivo”, addirittura “più forte di quanto previsto” a inizio 2019 per “fattori temporanei”: le miti condizioni atmosferiche dell'inverno (che hanno favorito il settore dell’edilizia), l'aumento delle vendite di automobili, insieme a misure di politica di bilancio che hanno aumentato il reddito disponibile delle famiglie in diversi Stati membri e “un tasso della disoccupazione che è il più basso degli ultimi 10 anni”, ha sottolineato Moscovici

Più servizi, più sostegno, più bambini. L’equazione felice dell’Alto Adige

L'elevato tasso di natalità della regione alpina, in decisa controtendenza rispetto ai dati Istat riferiti al resto d'Italia, apre la strada ad una riflessione strettamente legata al territorio e alle politiche locali. I nuovi nati altoatesini hanno trovato ad accoglierli non solo le braccia di mamma e papà, ma anche un “nido” di servizi e di strumenti, attivati sul territorio per sostenere i genitori nei primi anni di vita dei loro bambini.

L’allarme di Caritas Europa: stiamo criminalizzando la solidarietà

Il caso Sea Watch è solo “la punta dell’iceberg” di un problema ben più ampio. Lo sottolinea Caritas Europa sulla base di uno studio condotto da Migration Policy Group e Centre for European Policy Studies che porta alla luce 158 casi di persone indagate o formalmente perseguite dal 2015 ad oggi per avere offerto assistenza umanitaria a rifugiati: 79 solo nell’anno corrente.

Carenza farmaci. No a logiche di “libero scambio”, in gioco sono salute pubblica e tutela dei più deboli. Serve un sistema integrato

Nel nostro Paese - ma non solo - è emergenza farmaci. Sempre più numerosi quelli ciclicamente irreperibili che grossisti e distributori comprano in Italia perché costano meno per esportarli all'estero. Ma si tratta di beni essenziali per i quali non può valere la logica del libero scambio. In gioco sono salute pubblica e tutela dei più deboli. Parlano tre esperti mentre nei giorni scorsi si è riunito il tavolo ad hoc istituito dal ministero della Salute