La profondità che manca al lavoro che cambia

Rispetto ai problemi del lavoro che cambia e alle legittime preoccupazioni in termini di nuove forme di esclusione, di disuguaglianza, di egoismo e di individualismo che caratterizzano il nostro tempo – raccogliendo l’invito del Papa – c’è forse, innanzitutto, da individuare un nuovo metodo di analisi che, cogliendo la complessità della realtà, sia però capace di metterla in rapporto e in dialogo con la profondità della visione antropologica cristiana, al fine di riportare sulla superfice del dibattito contemporaneo un pensiero più consapevole, arricchito dalla saggezza delle radici della nostra cultura occidentale, fatto non necessariamente di risposte ma, soprattutto, di interrogativi

Greenpeace in azione per il clima: “Basta con il governo del cambiamento climatico, esecutivo inverta la rotta”

Otto tra attivisti e attiviste di Greenpeace sono entrati in azione nelle ultime ore in Val Visdende, in una zona devastata lo scorso autunno da una tempesta che ha provocato vittime e sradicato milioni di alberi. In una parte del bosco rasa al suolo dalla furia dei venti, gli attivisti hanno composto la gigantesca scritta “Cambiamenti climatici: governo bocciato”.

Elezioni europee. Dossier Giustizia e Pace, “Adeguare l’Europa al bene comune”

Combattere le diseguaglianze regionali che esistono all’interno dell’Ue; cura dell’ambiente e lotta agli sprechi alimentari; stop alla esportazione delle armi nelle aree di conflitto armato e rispetto dei diritti umani da parte delle multinazionali. Sono le 4 priorità su cui i membri del prossimo Parlamento europeo dovranno confrontarsi. A indicarli è “Giustizia e Pace Europa” che, in vista delle elezioni di fine maggio, ha pubblicato un Dossier dal titolo “Adeguare l’Europa al bene comune”

Un Esecutivo a due voci sulla Tav scoraggia i nuovi investimenti

Tutto diventa più complesso quando la partita si gioca con imprese e partner internazionali. Accenni di “indecisionismo” si erano visti a Taranto, nella faticosa maturazione di una scelta: non è stata cancellata l’Ilva ed è stata accolta la vendita al gruppo franco-indiano ArcelorMittal, con il mantenimento di gran parte dell’occupazione e con un piano di minor impatto ambientale. Ne è nato un mal di pancia in casa 5Stelle (vittorioso in zona con il 50% dei voti nelle politiche) e un altro si è aggiunto con la prosecuzione dei lavori del Gasdotto Tap (Trans-Adriatic Pipeline) fortemente osteggiato dal Movimento in Puglia. Sulla Tav il rischio di distacco da parte dell’elettorato storico è ancora maggiore e pur di evitarlo il Movimento 5Stelle ha accentuato le distanze dal mondo dell’economia