Finalmente ci siamo! La pubblicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, sull’amore nella famiglia di papa Francesco pone il sigillo sul cammino sinodale compiuto negli ultimi tre anni. Sia ben chiaro: i paragrafi, che scandiscono il documento, non segnano una conclusione, ma un nuovo inizio. Il cerchio, quindi, non si chiude, ma si apre ancora. E in questo aprirsi, ricomprende tutto il lavoro svolto…
Monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e membro della Commissione per l’elaborazione della Relazione: "Considererei il documento finale da tre prospettive: fragilità, sguardo, parole fragili". E ancora: "I padri sinodali non sono stati convocati per essere quei 'cooperatori del disastro', di cui parla il profeta; hanno preferito, come dice san Paolo, essere ‘cooperatori della gioia'". La prospettiva: "Il Sinodo appena concluso non segna una conclusione, ma un nuovo inizio".
La Relazione finale del Sinodo è stata approvata "con una maggioranza estremamente ampia" e ha ricevuto in ognuno dei 94 paragrafi la maggioranza qualificata dei due terzi, che sui 265 padri sinodali presenti era pari a 177 voti. Indicata la strada del "discernimento" per i divorziati risposati. L'attenzione agli omosessuali che vivono in famiglia. La cifra complessiva dell'accoglienza e della misericordia.
Il cardinale Walter Kasper: ''Auguriamo che lo Spirito Santo illumini i Padri Sinodali e li unisca al Papa. Auguriamo che la grande maggioranza dei presenti sia accanto al Papa nella risoluzione dei problemi''. L'attesa: ''È probabile che per un documento finale serva un po’ più di tempo, ma spero che il Papa dica già qualcosa alla fine dei lavori, dopo aver ricevuto tutte le relazioni''.
Famiglia: è la parola più scritta e pronunciata in questi tempi in cui si è celebrato l’incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia e il sinodo ordinario. D’altra parte la famiglia è la realtà più viva per ogni persona. Da tante parti se ne parla a proposito e a sproposito. Anche in Georgia, come chiesa cattolica, abbiamo deciso di vivere e testimoniare che la realtà “famiglia” è importante per la persona, la comunità ecclesiale, la società.
Così Papa Francesco durante l’udienza generale di questa mattina, rivolgendo il pensiero al lavoro dei padri sinodali nei 13 Circoli Minori riuniti a pochi metri da piazza San Pietro. L’importanza cruciale della questione del “linguaggio” con cui annunciare alle famiglie di oggi la “buona notizia” del Vangelo è stato uno dei temi maggiormente dibattuti.
Papa Francesco ha aperto il sinodo e indicato la via da seguire. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale, ha sottolineato come il Sinodo abbia suscitato uno "straordinario interesse e l’attiva partecipazione di tutto il popolo di Dio". Il cardinale Péter Erdő, relatore generale, ha indicato i binari lungo i quali si snoderà la riflessione: verità e misericordia, dottrina e pastorale. Escluse pressioni mediatiche sui lavori sinodali.
È l’invito di Francesco che ha pregato perché l’Assemblea che si apre domani ''abbracci le situazioni di vulnerabilità'' che mettono alla prova la famiglia. In apertura della serata organizzata dalla Cei, il segretario generale monsignor Nunzio Galantino ha detto: ''Siamo fabbrica di speranza''. E il cardinale presidente Angelo Bagnasco, accogliendo il Papa, ha ribadito che ''come Pastori ci sentiamo in prima linea nella promozione'' della famiglia.
La Conferenza episcopale italiana ha proposto di celebrare, la vigilia del Sinodo, una notte della luce: tutte le diocesi sono invitate ad essere, la sera del 3 ottobre, in piazza San Pietro per pregare con il Papa perché il Sinodo faccia risplendere in pienezza la luce di Dio sulle famiglie. La preghiera anche nelle comunità e l'invito ad accendere in ogni casa una candela e metterla sulla finestra.