Le Dorotee di Vicenza, presenti a Dolo da ottant'anni, propongono una riflessione sull’anno voluto dal papa. «Dobbiamo interpretare il nostro carisma con una lettura attenta ai segni dei tempi, alle urgenze della chiesa e del mondo».Per leggere il servizio e conoscere le attività delle suore dorotee a Dolo, iscriviti gratuitamente al sito.
Suor Enrica Martello, elisabettina, 48 anni, religiosa da 25, ha lavorato a casa Santa Chiara, a fianco dei malati di Aids, per otto anni. Dal 2008 è presente nel carcere di Padova per due giorni alla settimana. «Questa presenza è espressione di una chiesa diocesana e della sua vitalità nella diversità di ministeri.Noi religiose siamo lì per testimoniare che non si è lasciati soli, ma che insieme, anche ai margini, si può ripartire».
L’esperienza di suor Anna Maria Zabai. 66 anni, salesiana, da 43 religiosa, è stata una delle prime persone che a Padova, a fine anni Novanta, si è occupata del fenomeno dei flussi migratori in città come delegata regionale dell’associazione salesiana Vides (Volontariato internazionale donna educazione sviluppo). E qui ha trovato la sua "terra di missione".
Padre Paolo Gurini, camilliano, 45 anni, 26 di professione religiosa. Da nove anni è a Padova, dove si occupa della pastorale giovanile nella parrocchia – appunto – di San Camillo de’ Lellis e in ospedale del sostegno spirituale ai malati presenti nei reparti di chirurgia e pneumologia.
Padre Lorenzo Snider, 38 anni, 10 anni di promessa, è impegnato sul fronte dei giovani. Il religioso, appartenente alla Sma (Società delle missioni africane) di Feriole, è tornato in Italia dopo otto anni di missione in Costa d’Avorio.
Oggi la chiesa celebra la 19a Giornata mondiale per la vita consacrata. In diocesi di Padova sono duemila le religiose e 356 i religiosi, a cui si aggiungono i monaci, le cad, gli eremiti di città e le società di vita apostolica. Una realtà dinamica e variegata che si presenta in cattedrale alle 17 per una "festa" dedicata a a tutti coloro che compiono una scelta che si rinnova giorno dopo giorno e che ha la prerogativa di portare al mondo l'abbraccio di Dio.
Lo slogan scelto dai vescovi per la 19a giornata per la vita consacrata fotografa anche la situazione attuale dei religiosi, portati per vocazione a frequentare le periferie esistenziali. L'appuntamento per tutta la chiesa è per lunedì 2 febbraio, giorno della presentazione al tempio di Gesù.
È Lui, infatti, la forma di vita che viene assunta dal consacrato e trasformata in atteggiamenti concreti e coerenti. È un modo di vivere che attira, perché testimonia la presenza di Dio e la sua bellezza. Nella povertà, obbedienza e castità, oggi a tutti i consacrati il papa chiede di uscire incontro al mondo.
Con la prima domenica di avvento è cominciato l’anno della vita consacrata, che terminerà il 2 febbraio 2016. Numerose, anche in diocesi di Padova, le iniziative e i momenti spirituali per vivere in pienezza l’anno.