Il senatore Pd, relatore della legge di bilancio per il Pd, non nasconde l'amarezza per il risultato, ma sottolinea che il 40 per cento di voti per il Sì ha una valenza politica tutt'altro che trascurabile. «Renzi ha pagato il malcontento della gente dopo otto anni di crisi economica».
Il senatore, già tra i saggi di Napolitano e gli esperti di Letta, assicura: «Sono stati compiuti molti errori di metodo e di merito». Ora però si apre una stagione di innovazione, in cui il centrodestra dovrà dimostrare di riuscire a stare insieme.
Vince il No e tutto resta uguale: Senato, Titolo V, Cnel. Solo l'Italicum deve cambiare, possibilmente in fretta, perché non prevede l'elezione del Senato. Ecco lo scenario che ci restituisce la bocciatura della riforma.Nel numero in edicola e in parrocchia nei prossimi giorni tre pagine dedicate al voto del 4 dicembre con analisi, scenari e la voce dei protagonisti.
L'analisi del gesuita Giuseppe Riggio, caporedattore di Aggiornamenti sociali. «È un No che viene dopo tanti altri No pesanti nel corso di questi ultimi decenni e quindi potrebbe davvero costituire un blocco per un lungo tempo al percorso della riforma. Di sicuro nel breve termine non vedo alcuna possibilità che questo tema venga rimesso sul tappeto».
Il segretario generale della Cei mons. Galantino sullo scenario post referendum: "Di gente che si impegna per il proprio tornaconto ne abbiamo anche troppa, quel che mancano sono veri leader". “Abbiamo tutti bisogno di politica”, ha proseguito il vescovo, “soprattutto di programmi che aiutino coloro che non ce la fanno, e che continuano ad essere troppi".
Mezzanotte e un quarto di lunedì 5 dicembre: Matteo Renzi, senza attendere i risultati finali, annuncia che nel pomeriggio sarebbe salito al Quirinale per consegnare le sue dimissioni. Gli elettori hanno respinto in modo netto la riforma della Costituzione: il No ha vinto con il 59,1 per cento dei voti (quasi 19 milioni e 420 mila) contro il 40,5 del Sì (circa 13 milioni e 432 mila di voti).
“Non lo so se chiedo molto, ma veramente chiedo che un po’ tutti sotterrino l’ascia di guerra fatta di parole pesanti, fatta anche di espressioni tante volte al limite della volgarità”. Così il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, in un’intervistaa Tv2000, commentando i risultati del referendum. Anche dal presidente della Cei Bagnasco l'invito a una forte e condivisa assunzione di responsabilità.Sulla Difesa di domenica 11 dicembre, un ampio approfondimento con interviste a Gaetano Quagliarello, uno dei "saggi" di Napolitano, schierato per il no; Giorgio Santini, senatore del Pd e relatore della legge di bilancio, schierato per il si; Giuseppe Riggio, gesuita, caporedattore di Aggiornamenti sociali.