Fatti
Consorzi di bonifica: conferma agricoltori
Rinnovo quinquennale Nove consorzi veneti su dieci restano in mano alle principali associazioni agricole. Il dibattito cittadino ha generato piccoli impulsi di affluenza
Rinnovo quinquennale Nove consorzi veneti su dieci restano in mano alle principali associazioni agricole. Il dibattito cittadino ha generato piccoli impulsi di affluenza
Tanto tuonò che alla fine non piovve abbastanza. Come uno di quei temporali estivi in cui, dopo un lungo pomeriggio di lampi e tuoni, tutto si risolve in una pioggia corroborante, così quelle che erano le due sicurezze alla vigilia delle elezioni dei consorzi di bonifica hanno trovato conferma all’apertura dei seggi dello scorso 15 dicembre: bassa affluenza al voto e ritrovata centralità per gli agricoltori in seno agli enti consortili. «Consorzi di bonifica non riesce la spallata alla “trimurti agricola”» titolava con un pizzico di enfasi folkloristica il Corriere del Veneto, lasciando alla penna di Martina Zambon la chiosa sibillina: «Eppure qualcosa, dopo il voto di domenica che ha rinnovato le assemblee dei dieci consorzi veneti, è cambiato». È aumentata l’affluenza, pur restando entro limiti da prefisso telefonico, e si è confermata una certa attenzione della politica regionale e locale ai destini dei consorzi che ha visto prender posto nelle liste o al loro fianco amministratori di chiara fama e noto seguito, presenti e passati. Una tendenza, questa, che ha registrato la dote elettorale del singolo, senza riuscire a incidere davvero sul risultato generale. «Il mondo agricolo mantiene la maggioranza della rappresentanza all’interno dei Consorzi e continuerà a dare il proprio fondamentale e indispensabile contributo nella gestione della risorsa acqua e del delicato equilibrio ambientale per la sicurezza idraulica – commenta Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova – Questa tornata elettorale conferma la leadership degli agricoltori e in particolare dei candidati di Coldiretti che ha schierato i profili giusti, persone serie, competenti e concrete che lavorano ogni giorno per creare sviluppo economico e tutelare l’ambiente proteggendo le risorse naturali. Questi risultati confermano la guida dei consorzi in mano agli agricoltori che sapranno realizzare le giuste sinergie per tutelare il territorio padovano e veneto». Un risultato maiuscolo, quello degli agricoltori, che nelle elezioni per il Bacchiglione stravincono con oltre 4.231 voti a fronte di 6.500 schede totali; maggioranza anche nel Consorzio Acque risorgive e nel Consorzio Brenta. «L’acqua come bene comune non ha colore politico – punge il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, che non manca di far notare la preminenza del comparto agricolo padovano in queste elezioni – Ancora una volta, dopo la prima esperienza di cinque anni fa, ha pagato mettersi assieme col fine di centrare l’obiettivo della sicurezza idraulica e il mantenimento dell’equilibrio idrogeologico. Oltre che un corretto approvvigionamento idrico durante la stagione estiva». Dal canto loro le Acli, pur non essendo uscite vincitrici da questo loro esordio nella competizione elettorale, leggono nelle urne importanti prospettive per il futuro. «L’aumento della partecipazione al voto è il primo importante risultato che si deve attribuire al dibattito aperto nella cittadinanza dal nuovo raggruppamento formatosi per iniziativa delle Acli e di altre sette associazioni» commenta a caldo Maurizio Drezzadore, presidente provinciale di Acli, che rivendica l’aumento dell’affluenza ai seggi del 22 per cento nel consorzio Bacchiglione. Su una cosa, agricoltori e non, sembrano tutti d’accordo: superata la prova elettorale ora è tempo di guardare al futuro per degli enti che, complice il dissesto idrogeologico, vivono una rinnovata stagione di attenzione generale tra nuovi e ambiziosi progetti e riforme delle regole del gioco, a cominciare da quelle elettorali.
Per il Consorzio di bonifica Bacchigione, realtà “passante” tra Padovano e Veneziano che conta quasi 193 mila aventi diritto, l’affluenza è rimasta bassa, anche se in crescita rispetto al passato: si è attestata al 3,4 per cento (6.551 votanti). A vincere, la lista unitaria di Coldiretti, Cia e Confagricoltura che ha raccolto 4.231 preferenze (64,6 per cento). Aumenta, invece, la percentuale di cittadini che si sono recati alle urne per l’elezione dei rappresentanti del Consorzio di bonifica Adige Euganeo: la lista unitaria Coldiretti, Cia, Confagricoltura ottiene la maggioranza con 16 eletti. Su 96.429 aventi diritto al voto, si sono recati alle urne il 6,21 per cento degli elettori, ovvero 5.991 cittadini.