FattiÈ il piano 2024 del Consorzio di bonifica del Bacchiglione per ricercare soluzioni innovative ai cambiamenti atmosferici. La spesa è di circa 137 milioni e 800 mila euro
Sono state presentate lo scorso 29 gennaio le nuove linee d’azione 2024 del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Nel corso della presentazione, all’interno del Museo delle idrovore Santa Margherita di Codevigo, i relatori hanno posto l’attenzione sui cambiamenti climatici che stanno avendo un impatto importante sull’agricoltura e sull’ambiente e che impegneranno sempre più il Consorzio a cercare soluzioni innovative nella gestione delle acque. Sono dunque 27 gli interventi ritenuti necessari nel territorio di competenza dell’ente, suddivisi in tre gruppi: quelli in fase di realizzazione (sette), quelli finanziati e in fase di approvazione o di appalto (otto), e i non finanziati (dodici). La spesa complessiva stimata è di 137 milioni e 800 mila euro, di cui solo una parte sono stati reperiti. Per la parte mancante «dobbiamo sfruttare i bandi che spesso si avvalgono di fondi europei. La ricerca dei finanziamenti passa anzitutto per la fase di pianificazione; una volta preparati i progetti, anche grazie al supporto della Regione e di altri enti, si partecipa ai bandi» commenta l’ingegnere Francesco Veronese, direttore del Consorzio. L’attuazione degli interventi si presenta dunque complessa, motivo per cui, oltre a Regione, Stato e Unione Europea, per supportare l’ente sono anche previsti accordi e intese con le amministrazioni comunali, collaborazioni con le organizzazioni professionali agricole e ricerca e sperimentazione con l’Università. Quali sono dunque le opere più attese nell’area di Padova e dei colli Euganei? «Nel bacino dei Colli ci sono progetti per 36 milioni di euro. È una zona importante sulla quale vorremmo realizzare opere di prevenzione degli incendi, di irrigazione e di miglioramento del territorio anche in funzione dell’accoglienza turistica» spiega Veronese mentre mostra la scheda del progetto. L’irrigazione verrebbe potenziata grazie alla riserva idrica, a beneficio di colture di pregio come viti e ulivi; la sicurezza idraulica sarebbe garantita grazie alla laminazione delle piene; infine si innescherebbero fenomeni di fitodepurazione e rinaturalizzazione che permettono l’aumento di biodiversità e vivificazione. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo, dal momento che attualmente non ci sono i finanziamenti. Su Padova è in fase di approvazione o appalto (quindi già finanziata) la riqualificazione e pulizia del canale Alicorno nel tratto che costeggia l’orto Botanico tra l’Università degli studi di Padova e il Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Non sono invece finanziati la realizzazione di una conca di navigazione lungo il canale Battaglia nei Comuni di Abano Terme e Albignasego e i lavori per un nuovo canale equilibratore “Montà-Brusegana”. Questi ultimi sono ritenuti particolarmente importanti dal momento che, attualmente, c’è una gestione promiscua delle acque bianche tra Acegas-Aps-Amga e il Consorzio, che è il gestore finale delle acque convogliate dell’area. Il nuovo assetto prevederebbe invece un nuovo canale equilibratore, un nuovo impianto idrovoro e alcuni invasi di laminazione.
«Tra i vari interventi che stiamo realizzando c’è la costruzione del primo stralcio del collettore CarpanedoSabbioni nei Comuni di Albignasego e Maserà di Padova – evidenzia Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio – Quest’opera è fondamentale per questa zona soggetta a frequenti allagamenti, a tal punto che la costruzione del canale è diventata per il Consorzio una prerogativa necessaria».
In occasione della giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che si è celebrata il 5 febbraio, la Regione Veneto ha annunciato di aver portato a un milione di euro all’anno lo stanziamento per aiutare la rete regionale di empori solidali. Una realtà che riesce a raccogliere oltre 162 mila quintali di eccedenze e tramite i quali sono aiutate più di centomila persone in stato di necessità, per oltre 51.900 nuclei familiari complessivi. «Ma è importante un progresso culturale comune – sostiene il presidente regionale Luca Zaia – fino a favorire il più possibile il ricorso al doggy bag nei ristoranti, pizzerie e tavole calde». Nel 2023, inoltre, Re.Te. Solid.A di Acli Padova ha recuperato 455 tonnellate di cibo, per un valore di 2 milioni di euro e raggiunto quasi ventimila persone fragili.
Andrea Benato
