Chiesa | DiocesiLe tre parrocchie di Cadoneghe Quattro giorni a Roma per una cinquantina di coristi e ministranti. Grande emozione per la messa a San Pietro
La visita alla basilica di San Pietro con l’animazione della celebrazione e la salita attraverso i 550 scalini che portano alla cupola. E poi, il Colosseo, i Fori Imperiali, piazza Navona, il Pantheon, la Fontana di Trevi, le Fosse Ardeatine, la chiesa di Santa Cecilia in Trastevere, le catacombe di San Callisto, la parrocchia di San Tarcisio. L’esperienza di quattro giorni a Roma, all’inizio dell’anno giubilare, è stata vissuta tutta d’un fiato da una cinquantina di coristi e ministranti delle tre parrocchie di Cadoneghe – Sant’Andrea, Sant’Antonino e San Bonaventura – a fine dicembre 2024. «Il passaggio della Porta Santa è stato un evento unico: non ha raffigurato solo una porta, ma un nuovo inizio – sottolinea Alessia, giovane partecipante – L’abbiamo attraversata portando con noi le nostre comunità, gli amici, i familiari; ogni passo che facevamo ci avvicinava un po’ di più a Dio. A San Pietro abbiamo celebrato l’eucaristia: i ministranti hanno prestato servizio e i coristi intonato i canti. È stata un’esperienza indimenticabile. La giornata si è conclusa con una visita alla chiesa di Sant’Anna, la parrocchia del Vaticano, dove abbiamo conosciuto padre Mario Millardi, l’unico parroco al mondo ad avere il papa fra i suoi parrocchiani!». «Il 28 dicembre, festa dei Santi innocenti martiri, mi ha permesso di indagare diversi pensieri – evidenzia invece Nicole – La visita alle catacombe di San Callisto mi ha portato a ragionare sulla condizione di fortuna in cui ci troviamo, possiamo essere fieri della nostra fede e non siamo costretti a nasconderla. Venire a conoscenza del martirio di san Tarcisio, patrono dei ministranti, un ragazzo poco più giovane di me, che ha dato la vita per proteggere il corpo del Signore, mi ha veramente colpito perché il suo amore per Gesù era talmente forte che, nonostante fosse stato battezzato appena una settimana prima, ha dato tutto se stesso per salvare la sua fede». Il viaggio dei giovani pellegrini, con età tra gli 11 e i 22 anni, si è svolto in treno da Padova a Roma ed è proseguito in loco a piedi e con i mezzi pubblici; in alcuni momenti la delegazione si è divisa in gruppi per accostarsi più agevolmente ai monumenti e seguire le spiegazioni delle guide. Tra le tappe anche la visita a Castel Sant’Angelo e al Centro internazionale giovanile San Lorenzo. L’ultimo giorno, domenica 29 dicembre, la partecipazione all’Angelus. «Dopo una riflessione sul Vangelo della domenica, papa Francesco ha salutato alcuni gruppi presenti e anche noi – conclude Francesco – È stato davvero toccante pensare di essere nei pensieri e nelle preghiere del papa, anche se in televisione apparivamo solamente come un puntino in mezzo a tutti i fedeli lì presenti». Grande gioia è stata espressa dagli otto accompagnatori delle tre parrocchie sorelle e dalle famiglie che si sono augurate di poter vivere, a loro volta, un “Giubileo dei genitori”.
