Fatti
Csv Vicenza. Il messaggio di Danilo Dolci
Il liceo Lioy protagonista La storia di un testimone d’eccellenza per parlare di pace e per metterla in atto. Un incontro alla biblioteca di Palazzo Cordellina
FattiIl liceo Lioy protagonista La storia di un testimone d’eccellenza per parlare di pace e per metterla in atto. Un incontro alla biblioteca di Palazzo Cordellina
“Il Lioy per la pace e la nonviolenza con Danilo Dolci” è questo il titolo dell’evento, dello scorso venerdì 14 febbraio, che ha dato voce alla speranza e all’importanza del dialogo e della condivisione come strumenti di pace. L’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, è stata organizzata dal Dipartimento di filosofia e storia del liceo scientifico vicentino Paolo Lioy in collaborazione con il Csv di Vicenza e con l’assessorato all’Istruzione e alla cooperazione internazionale e politiche per la pace del Comune di Vicenza. Attivare percorsi di pace è fondamentale per costruire una comunità più unita e consapevole e nel liceo Lioy il dialogo, la riflessione e la condivisione sono strumenti essenziali per promuovere la conoscenza reciproca, autentica e superare le differenze. I saluti istituzionali d’apertura sono stati quelli della dirigente Rossana Eberle, dell’assessore all’Istruzione Giovanni Selmo, di Maria Grazia Bettale vicepresidente del Csv di Vicenza e del Forum della Casa per la pace di Vicenza. Le docenti Rita Mita e Paola Sambugaro hanno coordinato la serata insieme a Maria Rita Dal Molin, direttore del Csv. Cuore della serata, organizzata all’interno della sala della biblioteca di Palazzo Cordellina, le testimonianze e le riflessioni di Amico Dolci, presidente del Centro per lo sviluppo creativo “Danilo Dolci” e di Giuseppe Barone, saggista e attivista per la pace e i diritti umani. Gli studenti della classe 5cs, che hanno partecipato all’organizzazione della serata, hanno contribuito con letture e approfondimenti e con l’intermezzo musicale a cura di Beatrice e Riccardo Bortesi. «Se l’occhio non si esercita, non vede. Se la pelle non tocca, non sa. Se l’uomo non immagina, si spegne». Affermava questo, del resto, Danilo Dolci, sociologo, scrittore e attivista, nato a Sesana nel 1924 e morto nel 1997, famoso per i suoi sforzi di riforma sociale soprattutto nel sud Italia, concentrandosi sulla povertà, l’istruzione e la resistenza non violenta contro la mafia e la corruzione, cercando di costruire solidarietà sociale e soluzioni basate sulla comunità ai problemi che affrontava.