Si è concluso a Maputo, capitale del Mozambico, il primo percorso di alta formazione per giovani medici e infermieri locali. Oggi 14 professionisti stringono tra le mani il diploma, frutto di una collaborazione avviata tre anni fa tra l’Università di Padova, l’Università Eduardo Mondlane di Maputo, l’Università Cattolica del Mozambico di Beira e Medici con l’Africa Cuamm, con il sostegno del Mur.
La cerimonia ufficiale di consegna dei diplomi si è tenuta oggi, martedì 3 giugno, presso la Facoltà di Medicina dell’Università Edoardo Mondlane di Maputo. Presenti all’evento: l’ambasciatore italiano in Mozambico Gabriele Annis, il Prof. Jahit Sacarlal, direttore della Facoltà di Medicina dell’Università Eduardo Mondlane e una delegazione giunta da Padova e composta dalla prof.ssa Liviana Da Dalt già direttrice del Pronto Soccorso pediatrico del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova e dal prof. Daniele Trevisanuto neonatologo dell’Università di Padova e referente del programma. Insieme a loro, Giorgia Gelfi, Rappresentante Paese Cuamm in Mozambico.
«Questo master è un’opportunità per i medici e gli infermieri che hanno partecipato ma soprattutto per il sistema sanitario, perché potranno contribuire al miglioramento della salute delle comunità in cui operano con un’attenzione particolare verso i più fragili come i bambini – ha dichiarato l’Ambasciatore Gabriele Annis che ha poi concluso -. Il Governo italiano, tramite il ministero dell’Università e della Ricerca, si impegna a finanziare una seconda edizione al fine di continuare a migliorare la preparazione di clinici mozambicani».
Il progetto, presentato a Maputo nel novembre del 2022, ha coinvolto Medici con l’Africa Cuamm, da tanti anni impegnata nella formazione di medici in Mozambico ed è stato guidato dall’Università di Padova, capofila dell’iniziativa e coinvolta in prima linea in diverse attività: dalla programmazione delle sessioni formative e del percorso di studi, alle proposte di didattica a distanza e di e-learning; dall’individuazione del corpo docente alla facilitazione di scambi interculturali tra le Facoltà; dal favorire l’accesso alle attività didattiche da parte di 20 studenti (5 provenienti da Beira) all’invio di materiali ed equipaggiamento utili alla formazione superiore.
«La strada per arrivare ad oggi è stata molto lunga, in primis è stato necessario fare un lungo lavoro tra le tre università coinvolte e conoscersi reciprocamente. Oggi questa cerimonia dimostra la forza della collaborazione e celebrare questo importante traguardo ci riempie di orgoglio» ha detto il prof. Daniele Trevisanuto.
Il programma figura come il primo ed unico percorso di alta formazione nel paese, rivolto a professionisti sanitari: medici, ma anche infermieri che hanno avuto la possibilità di specializzarsi nelle emergenze pediatriche e neonatali.
Un impegno che, come sottolineato da Giorgia Gelfi – Rappresentante Paese Cuamm in Mozambico, «sintetizza al meglio la strategia del Cuamm in Mozambico e non solo: la formazione specialistica di medici e infermieri come leva di cambiamento essenziale per migliore la qualità dell’assistenza e l’attenzione verso i più fragili, neonati e bambini, che grazie alle cure di questi professionisti potranno avere una possibilità in più».
IL CONTESTO
Sono circa 33.635.000 gli abitanti del Mozambico, di questi il 49% vive con meno di 1 dollaro al giorno (Banca Mondiale). Stando all’indicatore dell’Indice di sviluppo umano, il Mozambico si classifica 182° su 193 paesi (Undp 2023). Malgrado il progressivo miglioramento della situazione economica, presenta indicatori sanitari ancora molto preoccupanti. Nell’ambito della salute materno-infantile si registrano tassi elevati di mortalità, infatti, quella materna si attesta a 223/100.000 nati vivi (Who) e quella infantile a 59/1.000 nati vivi, (Un Igme 2022). In particolare, preoccupa il tasso di mortalità neonatale (25 morti ogni 1.000 bambini nati vivi, Who 2022). Nel paese si conta 1 medico ogni 50.000 abitanti e, purtroppo, si registra scarsa qualità nell’assistenza e nella gestione di urgenze pediatriche e neonatali. In questo quadro si inserisce il progetto del master, in linea con il “Piano strategico dell’educazione superiore per il decennio 2011-2020” che si è dato il Ministero dell’Educazione del paese.
LE UNIVERSITà
Università di Padova
L’Università degli Studi di Padova è nata nel 1222, quando alcuni studenti provenienti da
Bologna fondarono lo «Studium Patavinum» alla ricerca di libertà di cultura ed espressione. In otto secoli di storia ha ospitato grandi scienziati (uno su tutti, Galileo Galilei), aperto nuove vie e luoghi per la ricerca scientifica (l’Orto Botanico, il Teatro Anatomico) e ricevuto anche una Medaglia d’oro al valore militare (nel 1945, per il ruolo avuto durante la Resistenza). Nel 2022 festeggia gli ottocento anni dalla sua fondazione, la sesta più antica al mondo. Il suo motto è Universa Universis Patavina.
Università Eduardo Mondlane, Maputo.
È la più grande e antica università pubblica del Mozambico con una popolazione studentesca di circa 45.000 persone. È dotata di una Facoltà di Medicina dove in media si laureano ogni anno circa 50 studenti. Per la parte pratica, gli studenti frequentano l’Ospedale Centrale di Maputo, il più importante del paese. È partner dell’Università Cattolica del Mozambico con la quale ha stipulato una convenzione che disciplina i rapporti di collaborazione nell’ambito della didattica e della ricerca.
Università Cattolica del Mozambico, Beira.
Inaugurata nel 1995, l’Università Cattolica del Mozambico (Ucm) è un’istituzione della Chiesa cattolica locale riconosciuta ufficialmente dal Governo del paese. Da allora offre una formazione di livello elevato alle popolazioni delle Province del Nord del Paese che risultano le più svantaggiate in termini di accesso alle risorse ed ai servizi essenziali materno-infantili. La Facoltà di Medicina è stata attivata nel 2000. Dal 2004 riceve supporto da Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova. Dal 2007 al 2021 si sono laureati in Medicina 373 studenti, quasi un quinto dei medici presenti nel paese. Per la parte pratica gli studenti frequentano l’Ospedale Centrale di Beira, il secondo del paese per importanza.
UN PONTE TRA PADOVA E BEIRA
Dal 2005, l’Università di Padova, attraverso il Dipartimento di Pediatria e con il supporto del Cuamm, ha stabilito dei rapporti di collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira e la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico che si concretizza nell’invio di specializzandi in Pediatria che possono trascorrere un periodo di 6 mesi nel paese, riconosciuto nel percorso di studi, supportati da un tutor locale. Gli specializzandi sono coinvolti attivamente nelle attività didattiche della locale Facoltà di Medicina e dell’ospedale attraverso la preparazione di lezioni frontali, la partecipazione alle verifiche degli studenti e il tirocinio pratico. Infine, con il supporto a distanza dei ricercatori e degli specialisti dell’Università di Padova, partecipano all’ideazione, realizzazione e diffusione di ricerche operative nei diversi ambiti clinici e della salute pubblica.
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 9 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Costa d’Avorio, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 273 italiani. Appoggia 21 ospedali e 116 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).