Apre il 19 giugno nello spazio dell’ex Chiesa di Sant’Agnese in via Dante 63 a Padova, oggi sede della Fondazione Alberto Peruzzo, la mostra “Damnatio figurae: dalla negazione dell’immagine al ritratto”, a cura del direttore della Fondazione, Marco Trevisan
La mostra nasce dalla contemplazione dell’opera di Jannis Kounellis Senza Titolo (1996), una sorta di croce laica alta 4 metri, composta da una trave con un sacco di juta trafitto da un pugnale, esposta in modo permanente nell’area dell’ex altare ricostruito con una teca in ferro e vetro. Il curatore si è interrogato quindi su quali opere abbiano la stessa capacità di far parlare una figura nascondendola, partendo da un nucleo di opere esposte in navata provenienti da altre collezioni, mettendole in dialogo con una selezione di ritratti di artisti importanti della collezione della fondazione, che affrontano il tema della rappresentazione dell’immagine in maniera più classica, attivando nuovi dialoghi e riflessioni. «Il termine damnatio figurae si riferisce a una negazione delle immagini, un tema che si ricollega a dibattiti storici non solo sull’iconoclastia, ma in generale sull’uso delle rappresentazioni visive – spiega Marco Trevisan – Riccardo Falcinelli in Visus (2024), per esempio, discute di come le immagini possano essere sia potenti che problematiche, analizza il loro ruolo nella società, invita a riflettere su come le immagini delle persone possano essere manipolate e sull’impatto emotivo e sociale che ciò crea». Nella Navata dell’ex chiesa sono allestite le opere di quattro artisti – Aron Demetz, Nicola Samorì, Thorsten Brinkmann e Mariano Sardón – che lavorano sull’assenza e il celamento dell’espressione umana, senza tuttavia arrivare all’iconoclastia. Gli spazi dell’ex sacrestia raccolgono invece una serie di ritratti dall’impostazione più classica, tutti provenienti dalla collezione della Fondazione, tra cui troviamo Reigning Queens (1985) di Andy Warhol. Due dipinti di Felice Casorati e uno di Tom Wesselman accompagnano il pubblico in una riflessione sulla figura femminile. La mostra è aperta fino al 5 ottobre con ingresso gratuito.
Al centro il tema dell’identità e dell’immagine
Al centro del percorso il tema dell’identità e della sua percezione, dell’assenza e della presenza dell’immagine e della sua forza evocativa, e di come ciò influisca sulla determinazione dell’idea che ci facciamo degli altri, siano essi singoli o in gruppo. Per informazioni: fondazionealberto peruzzo.it