Idee
Disabilità intellettiva. Autonomia, un bando per sostenerla
Disabilità intellettiva, la fondazione Oggi e Domani offre un’opportunità concreta
IdeeDisabilità intellettiva, la fondazione Oggi e Domani offre un’opportunità concreta
Alleggerire le fatiche dei caregiver è possibile anche sostenendo l’autonomia di chi soffre di una qualche forma di disabilità. Lo sa bene fondazione Oggi e Domani, voluta e creata da fondazione Cariparo lo scorso anno, che ha appena promosso il bando “AutonomiaPiù” per sostenere progetti che hanno l’obiettivo di migliorare il livello di autonomia delle persone con disabilità in condizione di fragilità. Il bando, che scade il 29 settembre, mette sul tavolo un contributo di un milione e 500 mila euro, e si rivolge a enti del terzo settore operanti a Padova e Rovigo, e costituiti da almeno tre anni; gli stessi dovranno documentare consolidata esperienza operativa nell’ambito della disabilità intellettiva e in particolare «in progetti volti a migliorare le autonomie e la vita indipendente». «La disabilità intellettiva è stato negli ultimi anni l’ambito da cui sono arrivate il maggior numero di richieste di sostegno da parte degli enti del terzo settore, sintomo dell’elevato bisogno e del fatto che i fondi derivanti dalla legge 112 del 2016 hanno avviato delle sperimentazioni interessanti e proficue – sottolinea Matteo Segafredo, presidente di fondazione Oggi e Domani – La fondazione svolgerà alcune delle attività operative concernenti il bando, il cui plafond è stato stanziato da fondazione Cariparo e da Intesa Sanpaolo. In particolare, affiancherà gli enti destinatari di contributo e condurrà il monitoraggio dei progetti sostenuti». Secondo il presidente potranno beneficiare dei fondi tra i 15 e i 20 enti del terzo settore, a seconda dell’ammontare richiesto dalle singole progettualità. «“AutonomiaPiù” è un bando sperimentale, i risultati ci indicheranno gli eventuali percorsi da intraprendere, su questa e/o su altre tematiche, adottando – in caso di esito positivo – un approccio attuativo analogo» conclude Matteo Segafredo.