Dopo le elezioni in Israele: Benjamin Netanyahu è davvero al capolinea?

In questi anni di “pace” la classe politica ha verificato il proprio peso decrescente in questo processo di sviluppo, pur senza perdere di vista il bene più importante, l’unità del Paese e il raccordo tra istituzioni e forze armate. Ma è nel vasto terreno del sociale che si registrano crepe sempre più vistose: il disagio per gli squilibri crescenti fra ricchi e poveri, i contrasti tra la mentalità fortemente laica della grande maggioranza degli Israeliani e la forza (crescente) dei movimenti religiosi intransigenti. E la ferita aperta, per quanto la si voglia nascondere, della Palestina