Idee
Dopo le elezioni, la lettera. La sinistra senza idee si è persa
La lettera. Si fa politica per un sistema di idee e per una causa importante. Il Partito democratico si è infranto cercando di essere tutto e il contrario di tutto
Il Partito democratico, ma anche Renzi, Calenda e altri dovrebbero realizzare che si fa politica per un’idea, per un sistema di idee, per una ideologia, se volete, o comunque per una causa importante. Una volta, per intenderci, si faceva politica per un ideale cristiano o comunista o socialista o liberale. A sostenere e a motivare l’azione politica c’era sempre, comunque, un’ideale importante. Ecco perché oggi si rimpiangono uomini come Berlinguer e Almirante o si ama sostenere, molto a effetto peraltro, che non si intravvedono nuovi De Gasperi o nuovi La Pira. L’obiettivo della politica non può essere solo presidiare un settore del Parlamento, né può essere una narcisistica motivazione di prestigio personale; non si può pretendere di esser lì se si rinuncia a un sistema di idee per cui combattere e a un ideale da servire. Un partito che finge di essere tutto e il contrario di tutto non risponde, nei fatti, alle esigenze degli elettori italiani, ne tradisce le aspettative, è destinato a perdere la loro fiducia e a morire inesorabilmente. Un partito deve ubbidire ai desideri del sovrano popolo elettore, non dei poteri economici internazionali. È molto semplice capire ora perché “non si sa più dove sia finita la sinistra”. E la fortuna di Giorgia Meloni è stata proprio questa: ritrovarsi a essere l’unica, o quasi, a far politica per un sistema idee. E dalla maggior parte delle quali idee, peraltro, chi scrive, purtroppo, dissente…
Roberto Di PietroPadova
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