Mosaico | Sagre e FesteDa sabato 25 a mercoledì 29 luglio, San Donato di Cittadella, una delle più antiche e al contempo recenti parrocchie della diocesi di Padova, si ritroverà per far festa al suo patrono e, di riflesso, all’intera comunità. La pieve di San Donato, infatti, è la chiesa più antica dell’Alta Padovana, conosciuta già al tempo dei Longobardi.
La chiesa attuale, invece, con i successivi rifacimenti, è altomedievale. Fino al 1376 San Donato faceva parrocchia, ma poi, data la crescita di Cittadella, fortezza voluta dai padovani per contrastare l’avanza trevigiana, perse il suo ruolo. Dal 1376 si passa direttamente al 1984, quando il vescovo Filippo Franceschi eresse nuovamente la parrocchia. Il primo – e fino a oggi unico parroco di San Donato – è don Luciano Vanzan, originario di Pozzonovo.
«San Donato – spiega il vicepresidente del consiglio pastorale Giovanni Tonellotto – è una parrocchia sempre più aperta alla dimensione della collaborazione in vicariato, ma che in questi 31 anni ha fatto molto al suo interno, dotandosi prima della canonica e poi del centro parrocchiale. La sagra è uno dei collanti della comunità».
San Donato vanta uno dei tassi più alti di partecipazione al rinnovo del consiglio pastoraleLe schede, raccolte casa per casa, sono state compilate dall’88 per cento delle 1.400 anime che la compongono, restituendo in questo modo un consiglio rappresentativo e operoso. In sagra sarà possibile scoprire ogni sera i tesori della pieve grazie alla presenza di un responsabile che condurrà una visita guidata.
La festa si basa sul lavoro di oltre 150 volontariPunto centrale è il bancone gastronomico, dove a farla da padrone è il pesce, con una rinomata frittura. Si annuncia tanta musica con le orchestre di pop e liscio e una ricchissima pesca di beneficenza che servirà a finanziare il nuovo centro parrocchiale, ultimato qualche anno fa. In concomitanza con la sagra si terrà a San Donato anche un torneo di calcio riservato ai pulcini, al quale prendono parte ben otto squadre.
I dolci proposti dalle signore di San Donato, e venduti a fette direttamente ai tavoli della festa, serviranno invece a sostenere una delle colonne portanti della comunità: la missione«Da sempre – conferma Giovanni Tonellotto – la nostra parrocchia si spende molto verso chi è più in difficoltà. Anche distante. Abbiamo calcolato che il 19 per cento delle nostre entrate vengono elargite, in maniera diretta o indiretta, alle missioni e ai progetti nel Sud del mondo». Particolare attenzione sarà rivolta ai progetti in Camerun di padre Bruno Calderaro, prete saveriano e don Giuseppe Sgarbossa, della Pia società di san Gaetano.
