Idee
Economia e pandemia. Differenziare il risparmio: è il valore nell’incertezza
Dura la vita dei risparmiatori in tempi di inflazione: chi risparmia è infatti penalizzato rispetto a chi ha accumulato grandi debiti.
Dura la vita dei risparmiatori in tempi di inflazione: chi risparmia è infatti penalizzato rispetto a chi ha accumulato grandi debiti.
Piange il risparmiatore ma sorride lo Stato che vede il suo debito pubblico diminuire in termini di valore reale. Una tassa iniqua, l’inflazione, che colpisce più forte chi ha meno, pesa sulle tasche dei piccoli creditori e finisce in ultima istanza per sfamare le cicale a spese delle formiche. La Giornata mondiale del risparmio del prossimo 31 ottobre, giunta all’edizione numero 98, è utile anche per questo: rimette in ordine le priorità degli italiani, grandi risparmiatori per vocazione oggi chiamati a ragionare come i loro padri e i loro nonni negli anni Settanta. Per affrontare le crisi basta talvolta essere un poco consapevoli e questo devono aver pensato nella redazione del più grande quotidiano finanziario italiano oltre quarant’anni fa quando, accordandosi con la Disney, diedero alle stampe un piccolo capolavoro a fumetti: L’economia di zio Paperone. Stampata in più serie, la collana prendeva per mano i piccoli risparmiatori e li guidava in un mondo complesso e affascinante fatto di monopoli, interessi e costo del denaro. «Gli italiani hanno un livello di conoscenza finanziaria mediamente molto basso – spiega Marco Lo Conte, giornalista del Sole 24 ore e autore del saggio Young finance, investire è un gioco da ragazzi – Siamo al 63° posto in una classifica di 148 Paesi al mondo e meno del 40 per cento degli italiani sa rispondere correttamente alle cinque domande chiave che vengono formulate sulla gestione del proprio denaro. Questo è un grande problema per un’economia come la nostra, anche se negli ultimi anni si è fatto molto per recuperare questo intervallo».
Il problema degli influencer.Travel blogger che offrono sconti su carte di credito ideali per viaggiare, esperti di tecnologia che mostrano i loro investimenti omettendo, casualmente, sempre qualche dettaglio e personaggi d’umanità varia che cercano di vendere corsi di business, sponsorizzare piattaforme d’investimento e criptovalute il cui valore a sentir loro non può che aumentare. «Non lavorare per i soldi, lascia che siano i soldi a lavorare per te!» eccolo “l’abracadabra”, la formula magica per catturare il risparmiatore tradito e infilarlo in uno schema piramidale dove ciò che conta è il mindset, la mentalità, che va plasmata attraverso infinite sessioni di corsi online a pagamento il tutto per acquisire le capacità di aumentare i rendimenti di un sistema che all’inizio prometteva di fare tutto da solo, con un semplice copia e incolla, moltiplicando il capitale investito per dieci o cento volte in poco tempo. «La finanza dis-intermediata è talvoltadis-intermediata anche dagli organi di vigilanza – chiosa Lo Conte – Molti millantano grandi ricchezze ottenute grazie a competenze che possono portare a guadagni facili. Tutta questa gente spesso guadagna vendendo corsi e noi mettiamo sempre in guardia rispetto a questi soggetti perché, se guadagnassero tanto sul mercato, non perderebbero tempo a organizzare i corsi stessi». E poi ci sono loro, le “mamme di Instagram” che lasciano il posto fisso e si mettono a fare trading online mentre stanno al parco con i figli e di fatto, guadagnano in percentuale sulle altre mamme che riescono a reclutare. Lo chiamano network marketing ma è solo, troppo spesso, uno schema Ponzi. «Il risparmio non è gioco d’azzardo, non è scommessa ed è bene tenerlo lontano da questo mondo» conclude lo Conte.
L’esigenza di difendere il capitale.Con i risparmi degli italiani che si sciolgono come neve al sole, l’esigenza di metterli a riparo si fa pressante per le famiglie. La strategia in questo caso è solo una: differenziare. Tenere tutte le uova in un solo paniere non è mai una buona idea e perciò è meglio frazionare, dividere per tipologia d’investimento e per durata, non trascurando prodotti finanziari a breve termine e con interessi variabili o agganciati all’inflazione, come certi titoli di stato, dando un occhio sempre ai tassi reali e non a quelli nominali. Lo farebbe anche zio Paperone, c’è da scommetterci.
Fu l’economista italiano, Maffeo Pantaleoni, a ispirarne la proclamazione con un discorso tenuto a Milano nel 1924. L’edizione numero 98 ha come tema “Il valore del risparmio nell’era dell’incertezza”.