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Elezioni in America Latina. La Bella (Univ. di Modena): “Una tornata elettorale che conferma problemi di fondo e di lungo periodo”
In piena pandemia, due Paesi andini su tre non hanno rinunciato all’esercizio democratico, pur in uno scenario di grande incertezza, crisi e disillusione, come rivela l’astensionismo record, per le abitudini di quei Paesi. L’Ecuador (con un’astensione del 17%) si affida al banchiere liberale Guillermo Lasso (che ha ottenuto circa il 52,5%), voltando le spalle forse in modo definitivo alla prospettiva politica di Rafael Correa. Il Perù invece, nel culmine di una crisi politica, istituzionale ed etica che sembra senza sbocchi, ha scelto, a sorpresa, tra ben 18 possibilità (con quasi il 30% di astensionismo), i due candidati più estremi: Pedro Castillo, outsider di sinistra spinto dal popolo delle regioni periferiche (a scrutinio quasi ultimato, ha circa il 19%), e Keiko Fujimori, leader di estrema destra e figlia del dittatore Alberto (al 13%).