IdeePer il custode di Terra Santa, solo così si possono capire le sofferenze di entrambi i popoli coinvolti. E come cristiani, si dev’essere vicino a loro
Andare a Gerusalemme per tentare di portare vicinanza, solidarietà, sostegno nella preghiera a comunità che soffrono in modo incredibile per una guerra che sta creando orrore, morti e distruzioni. È questo in sintesi lo scopo con cui don Raimondo Sinibaldi, Giulia Agostini, don Beppino Bonato (oltre a chi scrive questo articolo), delegazione della Diocesi di Vicenza, sono stati a Gerusalemme dal 9 al 12 febbraio. «Come ci ha ricordato il francescano vicentino don Diego Dalla Gassa – sottolinea don Raimondo Sinibaldi, presidente della Fondazione Homo Viator della Diocesi berica e capodelegazione – che abbiamo incontrato sabato 10 febbraio, siamo chiamati a intercedere. In questa terra oggi ci sono dei cristiani che sono come dei crocifissi». Richiamando le parole di don Diego, Sinibaldi evidenzia che «a noi è chiesto di stare sotto la croce. Per chi soffre avere qualcuno vicino fa la differenza. Ecco noi siamo qui per questo». Ma come porsi di fronte al dramma che si sta consumando a pochi chilometri da Gerusalemme? È stata questa una delle domande per la quale i pellegrini vicentini hanno cercato risposta in particolare nell’incontro con il custode di Terra Santa padre Francesco Patton. Il custode ha sottolineato che «prendere una posizione è necessario». Ma a tal riguardo, ricorda la giovane Giulia Agostini, «il custode ha precisato tre atteggiamenti possibili: quello dello spettatore, quel del tifoso e quello dell’equivicinanza». L’atteggiamento dello spettatore è quello di chi guarda in modo distaccato e rappresenta la categoria della equidistanza che significa che, in realtà, non mi interessa né dell’uno, né dell’altro. C’è poi la categoria del tifoso che è quello che parteggia per l’uno o per l’altro senza rendersi conto che qui non si tratta di una partita di calcio ma di migliaia di persone che muoiono.
Ma l’immagine che Patton suggerisce e che mutua dal papa, ha sottolineato Giulia «è la terza quella della equivicinanza che molti confondono con la equidistanza che invece è il suo opposto. L’equivicinanza è arrivare a capire la sofferenza degli uni e degli altri». Per spiegarsi il custode ha ricordato la figura di Rachel Goldberg-Polin, la mamma di Hersh, giovane israeliano di 23 anni, uno dei ragazzi feriti e rapiti da Hamas durante l’assalto al rave del 7 ottobre e di cui ancora non si sa nulla. «Questa donna – ha ricordato Patton – è riuscita a dire che bisogna che noi arriviamo a sentire la loro sofferenza e loro la nostra, e che arriviamo anche attraverso questa esperienza ad accettarci reciprocamente». Ma questa equivicinanza è un processo molto lungo e comunque bisogna prendere posizione, ma non contro, ma “per” e in ogni caso bisogna fare in modo che invece che produrre odio e rabbia produca empatia e compassione che alla fine è quello che ha fatto il Signore Gesù. «Nel sostenere tale posizione e nel fare in modo che questa sia assunta dalle comunità cristiane – commenta don Beppino Bonato – padre Francesco Patton è consapevole che è una posizione dove “noi le prenderemo sia dagli uni (gli ebrei) che dagli altri (arabi), ma nonostante ciò la nostra presenza di cristiani è fondamentale e va sostenuta”».
“Terra Santa ferita. Solidarietà e pace”. Sono queste le parole scelte dalla Cei che ha indetto per domenica 18 febbraio, prima domenica di Quaresima, una colletta nazionale, quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto tra Gaza, Cisgiordania, Libano e Gerusalemme. Le offerte raccolte saranno affidate a Caritas Italiana e renderanno possibile una progettazione unitaria degli interventi, come per esempio ristrutturare ed equipaggiare la clinica di Caritas Gerusalemme nella città di Gaza. Le offerte dovranno essere versate entro Pasqua attraverso bonifico intestato a Caritas-Diocesi di Padova (Banca Etica filiale di Padova) Iban: IT58 H050 1812 1010 0001 1004 009 Causale: Colletta nazionale Terra Santa.
