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L’invecchiamento è da tempo associato a uno stato di infiammazione cronica di basso grado, definito in letteratura con il termine “inflammaging”. Questo fenomeno, osservato soprattutto nei paesi industrializzati, è ritenuto uno dei principali fattori alla base dell’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative tipiche dell’età avanzata: malattie cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche e alcuni tipi di tumore.
Tuttavia, nuove evidenze raccolte da un gruppo internazionale di ricercatori mettono in discussione l’idea che l’aumento dell’infiammazione con l’età sia un fenomeno universale e inevitabile. Uno studio pubblicato su “Nature Aging” ha confrontato i livelli di infiammazione sistemica in due popolazioni profondamente diverse: una coorte urbana e industrializzata in Malesia e un gruppo appartenente alla comunità indigena degli Orang Asli, che vive ancora secondo uno stile di vita tradizionale.
I risultati mostrano che, mentre nella popolazione urbana si osserva un progressivo incremento dei marcatori infiammatori con l’avanzare dell’età, tra gli Orang Asli questo andamento non si verifica. Al contrario, i livelli di infiammazione nei soggetti anziani di questa comunità restano stabili o addirittura inferiori rispetto ai più giovani. Un dato sorprendente, se si considera che gli Orang Asli vivono in ambienti rurali con maggiore esposizione a patogeni e senza accesso regolare a cure mediche moderne.
Secondo gli autori, la chiave di questa differenza risiede nelle profonde divergenze ambientali e comportamentali. Nei paesi industrializzati, lo stile di vita moderno – caratterizzato da sedentarietà, dieta ipercalorica, inquinamento ambientale e stress cronico – promuove uno stato infiammatorio persistente che si aggrava nel tempo. Viceversa, uno stile di vita attivo, una dieta meno elaborata e una più ampia esposizione alla biodiversità microbica sembrano giocare un ruolo protettivo contro l’infiammazione cronica.
Queste osservazioni suggeriscono che l’inflammaging non è un “destino biologico”, ma una condizione fortemente modulata dal contesto di vita. L’invecchiamento infiammatorio potrebbe essere, in larga misura, il prodotto delle condizioni ambientali moderne piuttosto che un processo fisiologico intrinseco.
Il valore di questi dati è duplice. Da un lato, forniscono nuovi elementi per comprendere i meccanismi biologici che regolano il rapporto tra sistema immunitario e invecchiamento. Dall’altro, aprono la strada a strategie di prevenzione che non si limitano all’intervento farmacologico, ma che promuovono un ripensamento del nostro stile di vita: alimentazione più sana, attività fisica regolare, riduzione dell’inquinamento e gestione dello stress.
In definitiva, questo studio rappresenta un invito a riflettere su quanto il contesto culturale e ambientale influenzi profondamente il nostro invecchiamento. In un’epoca in cui la longevità cresce, ma la qualità della vita in età avanzata è spesso compromessa da malattie croniche, comprendere e prevenire l’infiammazione sistemica potrebbe rappresentare una delle sfide più importanti per la salute pubblica dei prossimi decenni.