Idee
Il dialogo e la ricerca condivisa della giustizia e della pace come strade per salvare la Terra. L’incontro e la preghiera delle diverse professioni religiose per riscoprirsi parte di una sola comunità umana che abita un solo pianeta nella convinzione che, gettando semi di pace e di speranza, potrà crescere un giardino di giustizia e sostenibilità. Sono alcuni degli spunti che guidano il Tempo del Creato, l’iniziativa ecumenica che inizia il 1° settembre e si conclude il 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia e ispiratore di molte confessioni cristiane.
Dall’idea del patriarca Dimitros I che nel 1989 istituì la giornata di preghiera per il Creato per gli ortodossi, passando per i passi di papa Francesco, che dieci anni fa ha pubblicato l’enciclica Laudato si’ e ha istituito la Giornata mondiale di preghiera per il Creato, l’iniziativa coinvolge ora oltre due miliardi di cristiani chiamati a prendersi cura della casa comune. «Il Tempo del Creato è un momento per rinnovare la nostra relazione con il nostro Creatore e tutto il creato attraverso la celebrazione, la conversione e l’impegno insieme – ha scritto papa Leone invitando alla decima giornata mondiale che dal 1° settembre darà il via a una serie di momenti di preghiera, studio e proposte – Durante questo tempo, ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle nella famiglia ecumenica nella preghiera e nell’azione per la nostra casa comune».
Il tema scelto da papa Francesco, “Semi di pace e di speranza”, acquista pieno significato nell’anno giubilare dedicato alla speranza, in un tempo storico in cui, secondo papa Leone, «manca ancora la consapevolezza che distruggere la natura non colpisce tutti nello stesso modo: calpestare la giustizia e la pace significa colpire maggiormente i più poveri, gli emarginati, gli esclusi». Se la natura diventa strumento di scambio, un bene da negoziare per ottenere vantaggi economici o politici, scrive il pontefice, «il Creato viene trasformato in un campo di battaglia per il controllo delle risorse vitali, come testimoniano le zone agricole e le foreste divenute pericolose a causa delle mine, i conflitti che scoppiano attorno alle fonti d’acqua, la distribuzione iniqua delle materie prime, penalizzando le popolazioni più deboli e minando la stessa stabilità sociale».
«Il Tempo del Creato è occasione forte per pregare e attivarci per fare pace con il pianeta, convinti come siamo che la speranza non illude e non delude ed è alimentata dal nostro attivarci, dal passare dalla passività a iniziative concrete – sostiene Veronica Coraddu, coordinatrice dei circoli e degli animatori Laudato si’ in Italia – Durante questo tempo speciale ci saranno iniziative in tutte le diocesi italiane, non eventi fine a sé stessi, ma ispirati a percorsi di relazione per coinvolgere associazioni e altre professioni religiose e condividere buone pratiche che rafforzano il senso di comunità. Condividere la cura di uno spazio come un giardino di quartiere diventa utile per la Terra, ma fa bene anche alle persone coinvolte che maturano attivamente un senso di comunità».
«Come ricordava papa Francesco, quella che stiamo vivendo è una crisi socio-ambientale che ha ricadute forti sulle persone e sulle comunità – sottolinea Matteo Mascia, coordinatore del Progetto etica e politiche ambientali della Fondazione Lanza – ed è evidente la miopia della politica rispetto alla gravità delle condizioni del pianeta. Passi avanti in questi dieci anni ne sono stati fatti, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2024 in Europa è stata superiore a quella da fonti fossili, ma pochi rispetto alle urgenze. Tutti i mesi del 2024 hanno registrato una temperatura superiore di 1,5 °C rispetto alla media e “per fortuna” quest’anno la crescita è “solo” di un grado e 25. Ma l’aumento continuo sta moltiplicando eventi estremi come le ondate di calore di questa estate e le piogge intense, solo per restare in Italia. Sempre nel nostro continenti, gli incendi hanno devastato enormi aree e i Paesi scandinavi hanno superato i 30 °C».
Le guerre e le tensioni internazionali sui dazi hanno rallentato il Green deal europeo e le risorse vengono spostate sul riarmo, in una fase di crisi del multilateralismo, rimarca Mascia. Ma iniziative ecumeniche come il Tempo del Creato possono contribuire a diffondere esperienze e riflessioni per motivare scelte che riguardano la tutela del pianeta: «Cambiare in meglio si può ed esperienze come quelle delle comunità energetiche possono essere strumento per stili di vita collettivi sostenibili. Ambiente e società vanno insieme, cambiare si può e il cambiamento verso scelte di sostenibilità ambientale migliora la vita, nostra, delle persone che abitano in aree che soffrono maggiormente il cambiamento climatico e delle prossime generazioni».

Nella Diocesi di Padova sono numerose le iniziative pensate per il Mese del Creato. Sabato 27 settembre, per ricordare i dieci anni dell’enciclica viene proposto “Cammino Laudato si’ sotto le stelle”, l’escursione notturna lungo il cammino aperto cinque anni fa con tappe di riflessione sul valore della creazione ispirate all’enciclica. Dopo il ritrovo alle 17 presso la chiesa di San Pietro di Faedo (Cinto Euganeo), è prevista la piantumazione dell’albero della pace, l’esibizione del mimo Charlie e l’avvio del cammino verso il bosco dei maronari, Casa marina e ritorno a Faedo dove si condividerà cena al sacco e una pastasciutta preparata dai volontari della parrocchia, prima del concerto “Heóraka, note della Creazione” e l’avvio della adorazione notturna a turni con la possibilità di pernottare in tenda o nel salone della parrocchia. Alle 8.30 di domenica 28 è prevista la celebrazione della messa per la Creazione. Informazioni e prenotazioni sul sito pastoralesociale.diocesi
padova.it. Non è necessario prendere parte a tutto l’evento: nell’iscrizione è possibile selezionare le esperienze cui si desidera partecipare.
Domenica 5 ottobre le Diocesi di Padova e Vicenza proporranno la Giornata interdiocesana del Creato alle risorgive del Bacchiglione a Dueville. Dalle 9 sarà possibile conoscere l’area che fornisce l’acqua potabile ai Comuni di Padova, Abano e della Saccisica accompagnati da guide naturalistiche. Dopo il pranzo al sacco, alle 14.30 la celebrazione eucaristica con i vescovi Claudio Cipolla e Giuliano Brugnotto.
In un passaggio del messaggio per la decima giornata, papa Leone XIV, rimarca la “vocazione” umana e di fede del prendersi cura del Creato: «La giustizia ambientale – implicitamente annunciata dai profeti – non può più essere considerata un concetto astratto o un obiettivo lontano. Essa rappresenta una necessità urgente, che va oltre la semplice tutela dell’ambiente. Si tratta, in realtà, di una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. Per i credenti, in più, è un’esigenza teologica, che per i cristiani ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell’inquinamento, la cura del Creato diventa una questione di fede e di umanità».
«Cercare la pace con il Creato non è un ideale astratto, ma un impegno quotidiano», scrivono i presidenti del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e della Conferenza delle Chiese europee (Cec) nella dichiarazione congiunta per il Tempo del Creato 2025. Il testo, firmato dall’arcivescovo Nikitas Lulias di Thyateira e Gran Bretagna e da mons. Gintaras Grušas, invita alla preghiera e all’azione «per la nostra casa comune». I presidenti riflettono sulla visione di Isaia di un «giardino di pace», riconoscendo che «il nostro mondo oggi difficilmente può essere considerato» tale, ma incoraggiando a uno stile di vita sobrio e fiducioso in Dio come alternativa alla catastrofe. La dichiarazione lega questo impegno alla Cop30 di Belém (che sarà dall’1o al 21 novembre 2025), auspicando che i leader mettano al centro i poveri e i vulnerabili.

La quinta edizione del Corso nazionale di formazione per comunità e parrocchie verso l’ecologia integrale, promosso da Caritas Italiana, Focsiv e Fondazione Lanza, si terrà online dal 6 ottobre al 15 dicembre 2025. Nell’anno del Giubileo della speranza e a dieci anni dalla Laudato si’, il percorso vuole rafforzare l’impegno su tre temi centrali: transizione energetica, finanza e debito, partecipazione al cambiamento. Sei incontri (ogni lunedì dalle 17.30 alle 19.30), articolati tra approfondimenti, testimonianze ed esperienze replicabili, offriranno strumenti concreti per leggere i segni dei tempi e promuovere stili di vita sostenibili alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Ai partecipanti saranno messi a disposizione materiali didattici, registrazioni e attestato finale. Iscrizione obbligatoria (www.fondazionelanza.it – la quota è di 35 euro). Info@fondazionelanza.it