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Favorire l’aggregazione di soggetti differenti è l’obiettivo
Comunità energetiche rinnovabili - Cacer Aderirvi ha vantaggi ambientali ma anche sociali ed economici. In Veneto la legge è del luglio 2022
FattiComunità energetiche rinnovabili - Cacer Aderirvi ha vantaggi ambientali ma anche sociali ed economici. In Veneto la legge è del luglio 2022
Siamo energivori e proprio il consumo di energia è alla base della crisi climatica che stiamo subendo. Uno degli elementi fondamentali per uscire da questa situazione è la produzione di energie rinnovabili per continuare a produrre rispettando l’ambiente. Uno degli elementi strategici per la diffusione dell’uso delle rinnovabili sono le Cacer, le Comunità energetiche rinnovabili, la cui definizione è “Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile”, associazioni tra utenti produttori e consumatori di energia. I vantaggi di aderire ad una Cacer sono ambientali, perché lavorano alla riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2, ma anche sociali ed economici perché richiedono stili di vita più sostenibili, responsabilità sociale e riduzione delle bollette. Il Veneto ha approvato all’unanimità una legge sulle Comunità energetiche rinnovabili nel luglio 2022: «Siamo partiti nonostante mancassero i decreti attuativi a livello nazionale, incontrando i sindaci veneti e spiegando i benefici di questo strumento straordinario per produrre energia pulita, ridurre la povertà energetica di molte famiglie e diventare autonomi sotto il profilo energetico» afferma l’assessore regionale all’Energia, Roberto Marcato che sta presentando le Cer nelle varie province venete. A Padova il tema è stato discusso ai primi di aprile nel convegno “Le Cacer per un sistema di cooperazione energetica fra terzo settore, imprese e Pubbliche amministrazioni”, all’interno del Forum Duezerocinquezero – Forum nazionale sull’energia e la sostenibilità. Le Cacer e le comunità energetiche rinnovabili sono state presentate come strumenti innovativi per incentivare l’efficienza energetica, la sostenibilità ambientale e una nuova sinergia tra pubblico e privato. Obiettivo dichiarato: favorire l’aggregazione di soggetti differenti di un territorio – Enti del Terzo settore, imprese, amministrazioni locali, privati – per arrivare a produrre e consumare energia rinnovabile a sostegno di servizi essenziali di welfare, con ricadute positive non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici, come ha ben sottolineato il presidente Asves Giorgio Santini che le considera strumenti per la «piena attuazione nel territorio dell’agenda 2030». La legge europea sul clima prevede per il 2030 una riduzione del 55 per cento delle emissioni nette di gas serra rispetto al 1990 e il loro azzeramento entro il 2050. La missione europea “Città intelligenti e a impatto climatico zero” ha individuato cento città, di cui nove italiane – Torino, Milano, Bergamo, Padova, Parma, Bologna, Prato, Firenze e Roma – che dovranno anticipare al 2030 l’obiettivo della neutralità climatica: «A Padova quindi il tema impatta i tre aspetti della sostenibilità: ridurre il tasso di inquinamento, combattere la povertà energetica che significa uguaglianza sociale, stimolare le imprese dal punto di vista economico per poter generare il cambiamento» ha sottolineato Santini. Roberta Toffanin, consigliera Gse ed esperta del ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica, ha portato i dati nazionali sottolineando come le richieste di ammissibilità ai fondi Pnrr siano aumentate vertiginosamente per creare Cacer nell’ultimissimo periodo: 3.400 domande a fine marzo con la previsione di uno sviluppo di 290 mega watt. Ora serve una comunicazione e un’informazione per trasmettere la cultura della sostenibilità perché i cittadini hanno bisogno di assimilare questo percorso. Anche per questo il Ministero ha scelto di allargare la possibilità anche ai Comuni fino a 30 mila abitanti e non solo 5 mila».