Chiesa
Ci sono una serie di luoghi comuni da smentire in tema di 8 x mille. C’è ancora chi ritiene che mettere la propria firma sulla dichiarazione dei redditi a favore della Chiesa cattolica sia una forma di privilegio o un costo per la collettività. In realtà:
❖ la Chiesa paga le tasse su tutti gli immobili che producono reddito, come previsto dalla legge;
❖ non paga imposte solo su edifici adibiti a funzioni pastorali o sociali, come oratori, mense per i poveri o case famiglia;
❖ i sacerdoti ricevono compensi modesti, spesso inferiori alla media nazionale;
❖ la firma non costa nulla e rappresenta un gesto di corresponsabilità per chi crede nel ruolo sociale e spirituale della Chiesa.
Una scelta libera per il bene comune
Anche quest’anno, con la stagione delle dichiarazioni dei redditi, è tornata la possibilità per i contribuenti di destinare l’8 x mille dell’Irpef alla Chiesa cattolica. Un gesto semplice, gratuito e profondamente significativo, che consente di sostenere concretamente le attività pastorali, caritative e culturali promosse dalle comunità cristiane sul territorio italiano e nei Paesi in via di sviluppo. Contrariamente a quanto si pensa, l’8 x mille non è una tassa in più. Non comporta costi aggiuntivi per i cittadini: si tratta di scegliere come destinare una parte delle imposte che comunque vengono versate allo Stato. Ed è importante sapere che se non si firma la dichiarazione dei redditi, la propria quota sarà comunque redistribuita secondo le percentuali espresse da chi ha firmato. In questo meccanismo di “democrazia fiscale”, il cittadino può esprimere una preferenza tra lo Stato e le confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con il Governo. Ogni anno, la firma a favore dell’8 x mille – a chiunque si scelga di destinarlo – deve essere riconfermata: non esiste, infatti, una destinazione automatica.
Perché scegliere la Chiesa cattolica
I fondi raccolti attraverso l’8 x mille permettono alla Chiesa di sostenere 33 mila sacerdoti, tra cui tremila anziani e malati; permettono di promuovere opere di carità – come mense (le Cucine popolari di Padova, ad esempio), ambulatori (come quello della Caritas diocesana), centri di ascolto – e intervenire nel restauro di beni culturali (lo raccontiamo periodicamente nel nostro speciale “Edilizia e restauri”) e nella costruzione di nuove strutture parrocchiali. Sono risorse che generano valore per tutti, credenti e non, perché investite nel territorio, nella prossimità e nell’accoglienza. Come sottolineato anche dalla campagna nazionale promossa dalla Conferenza episcopale italiana, l’8 x mille permette alla Chiesa di “non accumulare ricchezze”, ma di trasformare ogni euro ricevuto in servizi, ascolto, presenza. Le opere sono visibili e trasparenti, consultabili anche online attraverso la mappa aggiornata dei progetti realizzati (8xmille.it).
Comunione e corresponsabilità
Il sostegno economico alla Chiesa si basa su tre pilastri: le offerte libere dei fedeli, le offerte deducibili per il sostentamento del clero e appunto l’8 x mille. Un sistema che non grava sulle casse pubbliche ma valorizza la libera iniziativa, l’impegno personale, il senso di appartenenza ecclesiale. Anche così si realizza quella “Chiesa-comunione” auspicata dal Vaticano II e rilanciata oggi dal cammino sinodale: una Chiesa fatta da tutti e per tutti, dove ciascuno può fare la propria parte.
Ogni anno i contribuenti hanno la possibilità di scegliere di destinare una percentuale dell’intero gettito Irpef alla Chiesa cattolica e ad altre istituzioni religiose per scopi religiosi, caritativi, assistenziali, umanitari o allo Stato per scopi umanitari e sociali. Possono sostenere la Chiesa cattolica con l’8 x mille tutte le persone che hanno un reddito di lavoro dipendente o una pensione, o altro reddito. Ci sono diversi modi per presentare la dichiarazione dei redditi e alcune persone non sono obbligate a presentarla. Ma lo Stato garantisce a tutti di poter indicare a chi far gestire le risorse dell’8 x mille. «Quando firmi per l’8 x mille alla Chiesa cattolica – si legge nel sito – decidi di dare fiducia alla Chiesa perché si prende cura dei bisogni materiali e spirituali di chiunque, non solo di chi crede». Per informazioni si può visitare il sito 8xmille.it/come-firmare/