Fatti
Contribuire alla crescita dei bambini, reinserire adulti in contesti professionali soddisfacenti, accompagnare persone con disabilità al raggiungimento dell’indipendenza. Sono obiettivi ambiziosi e sfidanti quelli a cui lavora, ogni giorno, Fondazione Irpea di Padova. Non un impiego, ma una vera e propria missione, perseguita con costanza e dedizione tra le sfide che si presentano ogni giorno. «Con il nostro impegno abbiamo l’opportunità di restituire il benessere alle persone. È un potere straordinario di cui andiamo molto orgogliosi. Non sono tante, infatti, le figure professionali che possono dire di fare lo stesso» racconta la presidente Margherita Miotto.
Tutto questo, però, non sarebbe possibile senza il prezioso contributo delle tante persone che ogni giorno muovono gli ingranaggi della “macchina” Irpea. «La vera risorsa, vitale e imprescindibile, è data dal capitale umano impegnato quotidianamente nelle attività, che a oggi include 233 dipendenti tra direttori, capi area, coordinatori, amministrativi, educatori, insegnanti, docenti, formatori, operatori socio-sanitari, religiosi, manutentori e ausiliari. A cui si aggiungono, poi, anche sette volontari».
Un vero microcosmo di professionalità e competenze capace di rendere l’ente sostenibile, inclusivo, reattivo ai cambiamenti del contesto, e capace di rispondere a bisogni eterogenei con progetti solidi e lungimiranti.
«A oggi, la nostra Fondazione può contare su due patrimoni complementari: uno immobiliare e uno umano» aggiunge la presidente Miotto. Il patrimonio immobiliare, costituito da terreni ed edifici situati a Padova e provincia ereditati da una rete di benefattori a partire dall’Ottocento, costituisce la base materiale dei servizi e fornisce gli spazi e le sedi operative per le attività. Mentre il secondo, costituito dalle singole persone, alimenta di nuova linfa la progettualità.
«Qui in Irpea quella della progettazione non è una funzione accentrata nelle mani di pochi, ma è piuttosto una funzione diffusa, che viene volutamente estesa e condivisa a tutti i nodi della rete. In tutti e quattro i nostri ambiti di intervento (disabilità, scuole, servizi al lavoro, ospitalità), infatti, il personale si impegna a registrare i bisogni dell’utenza e a pianificare risposte sempre più aderenti alle loro necessità e caratteristiche».
Ognuna delle singole componenti di Irpea si rivela quindi fondamentale per il funzionamento del sistema nella sua interezza. Dalle aree di vertice ai singoli uffici, fino ai servizi amministrativi e di front-office. «In questo contesto anche le segreterie costituiscono un punto di riferimento operativo e amministrativo fondamentale, fungendo da nodo di raccordo tra la direzione dei servizi, l’amministrazione, gli operatori e le famiglie. In un momento in cui la complessità e l’articolazione dei processi pervade le funzioni amministrative e di supporto, sono richieste competenze trasversali e capacità di integrazione a tutti i ruoli».
Sempre più frequentemente, infatti, nel quadro della riforma del Terzo settore, Fondazione Irpea avvia percorsi di co-progettazione e co-programmazione con enti pubblici, altri gestori, imprese e realtà accademiche esterne alla rete, che arricchiscono significativamente la progettualità. È questo il caso di iniziative come “Scuola che promuove salute” con l’Azienda Ulss6 Euganea, “Binario zero” con il Comune di Padova, “Mind the Geps: Energie in azione Padova Sud” con la Regione del Veneto, o “GreenBoost4Wise”, progetto europeo volto a sostenere nella transizione verde le imprese sociali di inserimento lavorativo.
Al vertice dell’organizzazione Irpea c’è il Consiglio di amministrazione, nominato dal vescovo di Padova, composto dalla presidente e quattro consiglieri, e l’organo di controllo, che garantisce la regolarità contabile e finanziaria della Fondazione.
L’apparato tecnico della Fondazione, guidato dal direttore generale, si articola in tre settori (disabilità, scuola, formazione professionale e servizi al lavoro) e due aree amministrative di supporto.
Nel 2024, hanno fornito ulteriore supporto sette volontari dell’associazione Amici dell’Irpea, sei tirocinanti accolti nell’ambito dei progetti di inserimento lavorativo, 15 persone inviate dagli organi di giustizia per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, e due operatori di servizio civile universale.