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Giunge all’ottava edizione il Festival pianistico internazionale Bartolomeo Cristofori, sentito omaggio della città del Santo all’inventore del pianoforte, nato a Padova nel 1655 e invitato successivamente alla corte dei Medici per dare vita alla sua rivoluzionaria invenzione. Da qui il titolo e il tema del nuovo cartellone, “Revolution”, un viaggio nelle grandi rivoluzioni musicali che hanno deviato il corso della storia, in programma a Padova dal 18 al 30 settembre. Preziosa la presenza dell’ucraino Vadym Kholodenko, primo premio al Concorso Van Cliburn 2013, pianista in residenza di quest’anno. I concerti di Kholodenko sono occasioni uniche, anche in virtù di una natura schiva e appartata. Il pubblico di Padova potrà assistere a tre esclusive performance, a cominciare da quella dell’inaugurazione al Teatro Verdi (il 18 alle 20.30) con il Concerto “L’imperatore” di Beethoven, insieme all’Orchestra di Padova e del Veneto diretta dal giovane direttore tedesco Christian Blex. E poi molti altri artisti, di rilievo nazionale e internazionale. Ce ne parla il maestro Nicola Guerini, nuovo presidente dell’Associazione Bartolomeo Cristofori.
Come raccoglie il testimone del Festival, cosa ha voluto preservare e cosa invece innovare?
«Il Festival Bartolomeo Cristofori, promosso dall’Associazione, è ormai una realtà importante nel panorama internazionale e in questi anni sono state davvero numerose le attività e gli artisti coinvolti. Il direttore artistico Alessandro Tommasi e Giampaolo Pinton, presidente fino alla scorsa edizione e ora onorario dell’associazione, hanno sviluppato una rete virtuosa e collaborazioni che hanno impreziosito l’offerta culturale. Il mio impegno da neo presidente è all’insegna della continuità narrativa con un’attenzione allo sviluppo sul territorio e fuori porta di un binomio indissolubile: Padova e Bartolomeo Cristofori».
Il Cristofori è sempre più una manifestazione “diffusa”, con cuore a Padova: ci sono in previsione altre “sfide” nel territorio?
«Siamo giunti all’ottava edizione, scandita da importanti sinergie e dalla partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale, tra cui il pianista in residenza di quest’anno Vadym Kholodenko. Sono numerosi gli appuntamenti articolati tra concerti, incontri di approfondimento grazie alla collaborazione con l’Orchestra di Padova e del Veneto, gli Amici della musica, l’Università di Padova, la Fondazione Omizzolo Peruzzi, la Rovigo cello week, il Barco teatro e l’Ente Petrarca. E si rinnova il sostegno dei Comuni di Padova, Conegliano, Arquà, Este e Belluno. Il Festival ha inaugurato inoltre il nuovo spazio creativo “Musica senza barriere”, dedicato al mondo dei ristretti con un evento nella Casa Circondariale di Verona in cui detenuti e detenute si racconteranno attraverso la musica. Il progetto rientra nelle attività promosse dal laboratorio “I suoni della bellezza”, protocollo con l’amministrazione penitenziaria del Triveneto. La rete si sta ampliato e stiamo lavorando per tessere e ampliare gli orizzonti e avvicinare pubblici diversi».
Il Festival mantiene come struttura un calendario molto fitto e articolato: quali saranno i momenti chiave della presente edizione e come suggerisce al pubblico di orientarsi per scegliere gli eventi a cui assistere?
«Tutti gli appuntamenti offrono programmi con artisti di grande interesse e format diversi, dai concerti, ai Bartolo talk, ai Bartolo tour e Bartolo lounge in luoghi e orari diversi. Tra gli eventi di spicco c’è la prima esecuzione assoluta de “La vera storia dell’invenzione del pianoforte”, spettacolo per attore e pianoforte Yamaha Disklavier, con testo e musica del compositore e Leone d’Oro alla Biennale di Venezia Claudio Ambrosini. Si tratta del primo spettacolo teatrale dedicato a Bartolomeo Cristofori e alla sua geniale invenzione, che prenderà vita sul palco grazie alla tecnologia Yamaha che permette al pianoforte Disklavier di attivarsi e suonare autonomamente, dando vita ad un vero e proprio dialogo tra pianoforte e attore».
Due novità: il Cristofori d’oro, riconoscimento da conferire a figure di spicco del panorama pianistico internazionale (quest’anno alla pianista “russo-tedesca” Lilya Zilberstein) e la sinergia con il Consorzio di tutela dei vini dei Colli Euganei e il presidente Gianluca Carraro sfociata nel progetto “Cristofori Wine Collection” (prevede ogni anno una bottiglia di pregiato vino rosso con etichetta dedicata al festival e a Cristofori).