Chiesa | DiocesiGiornata contro la tratta di esseri umani Venerdì 7, veglia di preghiera a Santa Sofia. Gruppi di “pellegrini” partiranno da cinque punti della città
“Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone” è il titolo/slogan dell’11a Giornata di preghiera contro la tratta di persone. A Padova – venerdì 7 febbraio – Caritas, Pastorale dei migranti e Francescane dei poveri (Progetto Miriam) promuovono una veglia di preghiera e sensibilizzazione. Appuntamento alle 20.30 nella chiesa di Santa Sofia per un momento di meditazione, qui confluiranno anche i gruppi di “pellegrini” provenienti da cinque punti di partenza della città: sagrato della Cattedrale, sagrato della chiesa degli Eremitani, sagrato della chiesa di San Prosdocimo, Centro universitario, Porta Portello (partenza alle 20). La veglia, che sarà presieduta da don Gianromano Gnesotto (responsabile dell’ufficio di Pastorale dei migranti), inizierà alle 21; verranno proposte alcune testimonianze alternate a momenti musicali. Animeranno la veglia il coro della parrocchia di Montà e il coro Migrantes con l’accompagnamento musicale di Erica Zerbetto (violino) ed Emmanuele Praticelli (violoncello). Questa giornata, introdotta da papa Francesco nel 2015, si celebra ogni anno nella ricorrenza della festa di santa Giuseppina Bakhita, l’8 febbraio. «Nell’edizione del 2025 – si legge nel sito preghieracontrotratta.org – ci si vuole soffermare sull’importanza della preghiera fraterna, sull’aumento della consapevolezza sul fenomeno e della necessità di una risposta globale e decisa alla tratta, sulla costruzione di percorsi per un cambiamento sistemico che affronti le cause profonde della tratta di persona e di altre forme di schiavitù moderna. Il Vaticano ha di recente pubblicato la dichiarazione, Dignitas infinita che fa riferimento alle “gravi violazioni della dignità umana”, come la tratta di persone e sottolinea l’importanza di contrastare fenomeni quali “commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato”». «Attualmente – si legge nel sito caritaspadova.it – si stima che 50 milioni di persone, in particolare donne e bambini vittime di tratta, soffrono a causa della schiavitù moderna a livello globale. Secondo i rapporti globali dell’Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine), una vittima su tre di tratta è un bambino. Il 79 per cento delle vittime dello sfruttamento sessuale sono donne e ragazze. Infatti, le vittime di sesso femminile sono sottoposte a violenze fisiche o estreme per mano dei trafficanti con un tasso tre volte superiore rispetto ai maschi». Informazioni: caritaspadova.it
