Chiesa | DiocesiGiubileo degli adolescenti Raccontano come si stanno preparando, oltre che le attese, i gruppi delle parrocchie di Mestrino, San Paolo in Padova, Lusiana, Legnaro, Polverara e Isola dell’Abbà
Non sarà una gita. Lo dicono gli educatori, lo percepiscono i ragazzi, lo desiderano le comunità. Il Giubileo degli adolescenti, in programma a Roma dal 25 al 27 aprile, è un’occasione speciale per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Dalla Diocesi di Padova partiranno in oltre 2.200 ragazzi, accompagnati da 450 giovani e adulti. Per molti adolescenti sarà la prima volta fuori dalla Diocesi, ma anche dalla parrocchia. Per molti sarà la prima esperienza di Chiesa “in uscita”, per tutti sarà un passaggio. I gruppi parrocchiali stanno vivendo questo tempo di preparazione con percorsi diversi, ma uniti dalla stessa attesa. A Mestrino, il gruppo parrocchiale è il più numeroso della Diocesi: 76 adolescenti accompagnati da 11 educatori e da don Damiano Terzo, il vicario parrocchiale. «I nostri gruppi sono “storici” – racconta Anna Guerra – hanno una lunga tradizione che continua. Tutti noi educatori siamo cresciuti in questi cammini e oggi accompagniamo nuovi ragazzi, come è stato fatto con noi». Il percorso formativo di quest’anno è differenziato per età: chi è in prima superiore riflette sul tema del viaggio, chi è in terza lavora sul Padre nostro, chi è in quinta affronta le beatitudini. In preparazione al Giubileo sono previsti incontri specifici: «Toccheremo i temi della speranza e della riconciliazione e vivremo con entusiasmo l’incontro online del 23 aprile a cui parteciperanno gli iscritti di tutta la Diocesi». Non manca la creatività nell’autofinanziamento: oltre alle classica vendita di torte, è nato il “Sabato Crazy”, un servizio di animazione rivolto alle famiglie con bambini. «I ragazzi – conclude Guerra – si aspettano di vivere un’esperienza intensa e coinvolgente, di incontrare coetanei da tutto il mondo, e di poter vedere il papa da vicino. Speriamo che il Giubileo li aiuti a fare un passo in più nel loro cammino di fede».
A San Paolo, parrocchia in Padova, il gruppo è piccolo: otto ragazzi dai 13 ai 20 anni, ma la storia che portano è densa, figlia del servizio. «Sarebbe stato un vero peccato lasciar perdere quella ricchezza che si era creata durante la sagra – racconta Clélia Anagnan – dato che alcuni ragazzi si erano messi a disposizione con impegno e cuore. Così a settembre è nato il gruppo». Il cammino formativo è costruito attorno al servizio e alla comunità. «Siamo un gruppo misto, curioso e vivace. I ragazzi vivono la fede in modo discreto, ma sono in attesa. L’esperienza giubilare a Roma potrebbe essere un detonatore». La preparazione ha coinvolto tutta la comunità: presepi a tema, messe con testimonianze, lavori in patronato. «Abbiamo presentato le parole chiave del Giubileo con un gioco sullo stile del Tabù: misericordia, carità, speranza… parole che ci hanno permesso di toccare qualcosa di profondo con leggerezza». Le iniziative di autofinanziamento sono state numerose: «Hanno preparato torte, presentato il progetto del Giubileo durante le messe, rifatto tavoli e panche in patronato, e organizzato un pomeriggio danzante per tutta la comunità. Sono ragazzi concreti, che si mettono in gioco». Il gruppo parte con entusiasmo: «Sono contenti di andare, ma non sanno bene cosa troveranno. È un mistero, e va bene così».
Legnaro, Polverara e Isola dell’Abbà formano un gruppo interparrocchiale ampio e dinamico. «Abbiamo circa 60 ragazzi, dai 14 ai 17 anni – racconta Giulia Zampierolo – La proposta formativa cambia a seconda delle età, ma l’obiettivo è comune: crescere insieme nella fede e nella relazione». Gli incontri di preparazione al Giubileo sono iniziati da settimane. «Il secondo, in particolare, è stato dedicato al tema della speranza, con un intervento di don Diego Cattelan, responsabile dell’ufficio di Pastorale dei giovani. Il prossimo sarà diviso per età: i più “piccoli” andranno al Santo, i più grandi alle Cucine popolari, con un momento di riflessione e cammino a piedi verso la basilica». Anche le modalità di autofinanziamento sono condivise: «Abbiamo organizzato una vendita di torte e ora stiamo preparando una lotteria di Pasqua». Le aspettative sono alte: «È una nuova esperienza, che li legherà ancora di più. C’è voglia di divertirsi, ma anche di incontrare altri giovani, di sentirsi parte di qualcosa che va oltre la parrocchia». A Lusiana, invece, il gruppo di adolescenti è nato proprio grazie al Giubileo. «Non era mai decollato nulla per questa fascia d’età – racconta Omar Anzolin – ma la proposta del Giubileo ci ha spinti a rimetterci in gioco». Il gruppo è composto da 24 ragazzi e tre educatori. Il cammino di preparazione è stato strutturato in cinque incontri: dalla “presentazione” del Giubileo, con la testimonianza di un educatore che partecipò a Tor Vergata nel 2000, fino a un pellegrinaggio notturno al santuario della Madonna del Lazzaretto. «Il mercoledì santo vivremo una celebrazione penitenziale con adorazione e presenteremo la figura di Carlo Acutis. È un’occasione unica». La parrocchia ha scelto di sostenere economicamente ogni ragazzo con un contributo significativo: «Non prevediamo autofinanziamenti e siamo grati al nostro parroco, don Sante Varotto, che ha voluto sostenere l’iniziativa». Le attese? «I ragazzi faticano a esprimerle, ma sentiamo curiosità, voglia di capire. Speriamo che possano scoprire che la Chiesa c’è, è viva, e accoglie anche la loro giovinezza».
Sarà Carlo Acutis uno dei protagonisti del Giubileo degli adolescenti. Il 27 aprile, in piazza San Pietro, sarà elevato alla gloria degli altari. Nato nel 1991 e morto a 15 anni per una leucemia fulminante, ha lasciato una forte impronta per la sua devozione eucaristica, la partecipazione quotidiana alla messa e l’attenzione alla carità. È noto come “patrono di internet” per il suo amore per l’informatica e la realizzazione di un sito web sui miracoli eucaristici. Forte il suo legame con Assisi, città dove è sepolto nel santuario della Spogliazione, lo stesso luogo in cui san Francesco rinunciò alle sue vesti.
A fine marzo si sono tenuti due Giubilei: quello degli operatori sanitari, il 29 all’Opsa, e quello delle comunità etniche cattoliche presenti in Diocesi, il 30 al Duomo Vecchio e al Santuario delle Sette chiese a Monselice. Questi gli altri appuntamenti giubilari previsti: sabato 3 maggio all’Opera della Provvidenza di Sarmeola si ritrovano i ministri straordinari della comunione; catechisti, accompagnatori dei genitori ed educatori celebreranno il Giubileo sabato 17 maggio sempre all’Opsa; qui, sabato 31 maggio, si terrà il Giubileo della vita consacrata; sabato 4 ottobre, sempre nella casa di Sarmeola, si riuniranno i malati; il Giubileo missionario avrà luogo venerdì 17 ottobre in Cattedrale. Per restare aggiornati sulle varie iniziative giubilari in programma si può visitare il sito giubileo2025. diocesipadova.it
