La nuova normativa, che prevede che adulti maggiorenni malati terminali, con un’aspettativa di vita di sei mesi e la capacità di intendere e di volere, possano chiedere di morire dopo che due medici hanno dichiarato che hanno diritto al fine vita e non sono stati sottoposti a pressione o coercizione, verrà adesso esaminata dalla “Camera dei Lords” che ha il potere di emendarla ma non di fermarla. Anche se I Lord possono rimandare più di una volta la legge ai Comuni, non possono, però, fermarla in modo definitivo. “Questa è una legislazione profondamente sbagliata e pericolosa che, dallo scorso novembre, è stata resa anche peggiore con la rimozione di importanti garanzie”, ha dichiarato Gordon Macdonald, direttore di “Care Not Killing”, una delle associazioni britanniche del movimento per la vita. “Questa legislazione non protegge persone vulnerabili e portatori di handicap dall’obbligo di chiedere il fine vita. Il “Terminally Ill Adults (End of Life) Bill” è stato modellato sulla legislazione in vigore nello stato dell’Oregon dove una maggioranza di coloro che hanno messo fine alla loro vita, negli ultimi anni, hanno parlato di paura di essere un peso per le loro famiglie e per chi li cura e della preoccupazione di essere anche un carico dal punto di vista economico”.