Gubbio, “Terra della riconciliazione”: presentato a Roma il programma per l’ottavo centenario di san Francesco
In vista dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, Gubbio rilancia il legame con il Poverello con un ricco programma di iniziative religiose, culturali e artistiche. Dalla mostra “Francesco e frate lupo” ai cammini spirituali, fino alle celebrazioni liturgiche, la città umbra si propone come “Terra della riconciliazione”. Mons. Paolucci Bedini: “La fraternità è la premessa di ogni incontro, anche con chi ci appare nemico”
Roma, 19 settembre 2025: presentazione "Francesco a Gubbio" nella Sala Marconi del Palazzo Pio alla presenza di mons. Luciano Paolucci Bedini, Vittorio Fiorucci, Don Mirko Orsini, Fra Marco Bellachioma, Cristina Galassi - (Foto Calvarese/SIR)
Un anniversario che non è solo memoria, ma occasione per riscoprire un’eredità spirituale ancora viva. In vista dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, che sarà celebrato il 3 ottobre 2026, Gubbio si prepara ad accogliere un ricco programma di eventi religiosi, culturali e artistici ispirati alla figura del poverello. Mostre, convegni, cammini spirituali, percorsi liturgici e iniziative comunitarie scandiranno i prossimi mesi, ponendo al centro i valori della fraternità, della cura del creato, della pace e della riconciliazione. La presentazione ufficiale si è svolta ieri mattina a Roma, nella Sala Marconi di Palazzo Pio, alla presenza delle istituzioni civili ed ecclesiali. “Francesco a Gubbio” è il titolo del progetto che, partendo dalle celebrazioni, intende valorizzare il profondo legame tra il Santo e la città umbra, luogo che lo accolse nei primi passi della sua conversione e che custodisce episodi fondamentali della sua vita, come l’incontro con il lupo.
Il Vescovo: “Dalla fraternità nasce ogni cammino di riconciliazione”
“Francesco viene a Gubbio perché nel momento decisivo della sua vita ha bisogno di uno spazio e di un tempo per conoscere se stesso e incontrare Dio”, ha spiegato il vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini. “La bellezza dell’Umbria lo aiuta ad alzare lo sguardo e a riconoscere un Padre nuovo. Anche oggi la sfida è la stessa: partire dalla realtà in cui viviamo per trasformare i conflitti, piccoli o grandi, in occasioni di incontro”. Il presule ha ricordato come l’episodio del lupo, raffigurato anche nel logo del progetto, resti “una parabola attuale di riconciliazione”. “Francesco si interpone tra il lupo e gli eugubini, si fa garante delle intenzioni, mostra che la premessa è sempre la fraternità. Non si tratta di un gesto immediato, ma di un cammino che ha come radice l’ascolto e il dialogo”. Da qui l’invito a Gubbio come “spazio aperto all’incontro”, simbolo di un metodo universale:
“Occorre uscire dalle nostre chiusure per ospitare l’altro. La via è questa”.
Il progetto
Il programma di iniziative, iniziato nell’estate 2025, accompagnerà fino a dicembre 2026 l’attesa del centenario. In calendario mostre, convegni, spettacoli, concerti, percorsi liturgici, laboratori per scuole e famiglie. Tra gli appuntamenti principali, la mostra “Francesco e frate Lupo” (27 settembre 2025 – 11 gennaio 2026), che raccoglierà oltre 250 opere dall’età medievale alla contemporaneità. Curata da Cristina Galassi, offrirà un percorso tra dipinti, sculture, ceramiche, documenti e illustrazioni che hanno reso celebre l’episodio dell’incontro con l’animale. “Un tema – ha spiegato – che ha appassionato gli artisti al punto da soppiantare altri episodi della vita del Santo, perché il lupo non è solo un nemico, ma un affamato che chiede riconoscimento e pace”.
Il sindaco: “Gubbio patria spirituale di Francesco”
Il sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, ha sottolineato il valore di una scelta che va oltre la ricorrenza:“Abbiamo voluto organizzare gli eventi non solo per celebrare il Centenario, ma per dare stabilità a un cammino che riconsegna a Gubbio il suo ruolo di patria spirituale di Francesco.Non si tratta di campanilismo, ma di custodire una storia e un’eredità che possono parlare al mondo di oggi”. Un legame che, secondo il primo cittadino, si colloca anche accanto alla figura di sant’Ubaldo, patrono della città, “testimone di povertà, riconciliazione e coraggio evangelico”.
Liturgia e cammini spirituali
Il cuore religioso del progetto sarà animato da celebrazioni e pellegrinaggi. Don Mirko Orsini, vicario della diocesi, ha ricordato due appuntamenti significativi: la festa del Perdono di Assisi nel “Parco della riconciliazione” di Gubbio e il pellegrinaggio a piedi da Assisi alla città eugubina, sulle orme di Francesco che vi ricevette la prima tunica. A questi si affiancheranno la solennità del 4 ottobre, cammini spirituali e percorsi liturgici nei conventi. Fra Marco Bellachioma, del convento di San Francesco, ha ribadito: “Il 4 ottobre sarà celebrato con solennità, come avviene nelle grandi città francescane. La riaccensione della lampada votiva davanti al santo patrono dei Comuni d’Italia ricorderà l’identità francescana della città e l’unità tra comunità civile ed ecclesiale”. Un anniversario che, partendo dalla memoria di Francesco, invita oggi a trasformare i conflitti in cammini di fraternità. A Gubbio, “terra della riconciliazione”, l’eredità del Santo continua a farsi proposta concreta di pace, dialogo e speranza per le comunità e per il mondo intero.