Haiti brucia nell’indifferenza del mondo. Cadorin (Caritas): “Siamo chiusi in casa, situazione rischia di precipitare”

Da oltre cinque settimane sono in corso violente proteste ad Haiti, con 19 morti e oltre 200 feriti. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Jovenel Moïse, che non sembra intenzionato a lasciare il potere. L'insicurezza è altissima, manca il carburante e i generi alimentari lontano dalla capitale cominciano a scarseggiare. Durante le manifestazioni gli operatori umanitari lavorano da casa, ma i progetti subiscono rallentamenti. Parla al Sir da Port-au-Prince Alessandro Cadorin, operatore di Caritas italiana ad Haiti