FattiStorico accordo tra l’Università, la Regione Veneto e l’Ulss 3 Serenissima. Si parte a settembre con cento posti, obiettivo 600 da qui al 2030
L’Università di Padova sbarca in Laguna e apre un nuovo corso in lingua inglese di Medicina e chirurgia a Venezia con sede nell’ospedale civile Santi Paolo e Giovanni nell’omonimo campo. È questo il succo del protocollo firmato martedì scorso a palazzo Balbi dalla rettrice Daniela Mapelli, dal presidente regionale Luca Zaia e dal direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato. Saranno cento i primi studenti a partire, già dal prossimo anno accademico, per salire a 600 entro il 2030. Una decina i docenti staccati da Padova per dare vita ai corsi. Tre le aule dello storico ospedale che ospiteranno le attività didattiche, oltre ai laboratori per i tirocini e gli ambienti di segreteria. Per Luca Zaia si tratta di una «novità storica» che va a chiudere il triangolo del sapere in sanità formato appunto da Padova, Venezia e Treviso (dove da tempo la scuola di medicina patavina ha una sede), senza dimenticare l’ateneo veronese. Secondo le previsioni il 75 per cento degli allievi del corso di laurea veneziano sarà di provenienza europea, il restante 25 per cento proverrà da altri continenti. «Con questa nuova offerta formativa su Venezia – ha aggiunto Zaia – contiamo anche di poter aumentare il bacino da cui poter attingere a nuovi giovani medici. Le attuali difficoltà sono ben note al punto che abbiamo indetto 112 concorsi per 814 posti e siamo riusciti ad assumere solo 197 dottori». Oltre al passaggio da Padova a Venezia del corso in Medicine and surgery, in Laguna approderanno anche nuovi corsi in Osteopatia (per 22 posti) e Tecnica della riabilitazione psichiatrica (26 posti) che andranno ad aggiungersi quale attività già presenti di Audiologia e Fisioterapia, rispettivamente per 31 e 80 posti. La rettrice Daniela Mapelli ha sottolineato la preziosa sinergia tra tutte le parti in gioco: «L’idea di portare Medicine and Surgery c’è da un po’ di tempo, ma abbiamo aspettato di avere spazi adeguati», dal momento che fin dal primo anno gli studenti seguiranno attività pratiche, «per questo abbiamo a disposizione un intero ospedale». Di una responsabilità enorme ha parlato il dg Edgardo Contato «perché Venezia si sta spopolando e se non ci sono idee, rimarrà un luogo per soli turisti. Questo è un passaggio storico che ci vede impegnati a dare riscontro che la sanità veneta è in grado di vincere delle grandi sfide». È evidente infatti come la presenza di centinaia di nuovi giovani residenti sarà una boccata d’ossigeno per la curva demografica di Venezia, in costante calo negli ultimi decenni.
