FattiIl numero nazionale antiviolenza, tramite un bando da 1,4 milioni di euro, passa al Centro Veneto Progetti Donna con sede a Padova. Tra gli obiettivi potenziare la comunicazione
Cambio di gestione per il numero nazionale antiviolenza 1522, attivo 24 ore su 24 in tutta Italia. Il Dipartimento per le pari opportunità ha assegnato, tramite un bando da 1,4 milioni di euro, la gestione del servizio al Centro Veneto Progetti Donna, con sede a Padova, in via Tripoli, e parte della rete D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza. Dopo anni di gestione da parte dell’associazione romana Differenza Donna, la responsabilità passa ora al Veneto, trasformando Padova nel nuovo centro operativo della lotta contro la violenza sulle donne. I numeri spiegano l’importanza della rete e del servizio: dal 1° gennaio al 30 settembre del 2024, a livello nazionale, il 1522 ha avuto circa 48 mila contatti, tra telefonate, app e chat, con un aumento del 57 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2023. E con il femminicidio di Giulia Cecchettin avvenuto l’11 novembre del 2023 fino alla fine dello stesso anno, il 1522 aveva raggiunto 51.713 richieste spinte dall’ondata emotiva, salvo poi diventare strutturale nel 2024. «È un riconoscimento importante che arriva dopo 35 anni di impegno sul territorio – sottolinea Mariangela Zanni, presidente del Centro Veneto Progetti Donna e consigliera nazionale D.i.Re, al Corriere della Sera – Ogni anno accogliamo oltre mille donne. Il nostro progetto è stato valutato come il migliore, sia per gli aspetti tecnici che per quelli economici». Il finanziamento di 1,4 milioni verrà utilizzato nei prossimi due anni non solo per retribuire il personale specializzato, ma anche per potenziare la comunicazione, rinnovare il sito web e garantire una raccolta dati più puntuale. Ogni trimestre, il Centro elaborerà un report che verrà inviato all’Istat e al Dipartimento per le Pari Opportunità, permettendo un monitoraggio costante del fenomeno. Il nuovo corso punta a rafforzare la visibilità del 1522 e a promuovere una maggiore consapevolezza sulle radici socio-culturali della violenza di genere. Previsti anche interventi per migliorare l’accessibilità del sito e della chat, con particolare attenzione alle persone con disabilità sensoriali e cognitive. Per garantire un servizio efficiente e continuativo, saranno operative 20 professioniste con una formazione specifica, disponibili tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24. «Tutte seguiranno un ulteriore percorso formativo prima di iniziare. Saremo costantemente in contatto con centri antiviolenza, ospedali, consultori e forze dell’ordine per fornire risposte tempestive e mettere in sicurezza chi chiama. Il nostro obiettivo è accompagnare sempre più donne fuori dalla violenza». Secondo i dati pubblicati a fine 2024 dal Sistema statistico regionale, nel 2023 in Veneto sono attivi 26 centri antiviolenza e 31 case rifugio (che hanno gestito 7.142 contatti, il 18,9 per cento in più rispetto al 2022) e le chiamate al 1522 sono state 1.057.
