In occasione del 50mo anniversario della morte dell’artista padovano Fulvio Pendini (1907-1975), è organizzato un incontro il giorno 26 maggio 2025 alle ore 20.45, presso la Parrocchia della Madonna Incoronata, e vedrà la partecipazione di esperti d’arte e restauro, nonché il figlio del pittore stesso.
Il ciclo pittorico intitolato “L’incoronazione della Vergine Santissima”, che occupa l’intera parte absidale della Chiesa, fu commissionato al pittore negli anni ’60. Si può considerare un’opera della maturità dell’artista, rappresentando un incontro straordinario tra spiritualità e visione artistica contemporanea.
In quest’opera, il Pendini riesce a mescolare tradizione e innovazione, evocando emozioni e meditazioni sull’esistenza e sulla spiritualità. La sua opera, infatti, non intende arricchire visivamente lo spazio, ma stimolare una riflessione tra arte, storia e fede.
L’artista padovano, figlio d’arte, nel ’38 iniziò a far parte dell’entourage di Giò Ponti che lo coinvolse principalmente nel ciclo di affreschi della Scala del Sapere dell’Università al Bo’. Dal 1940 al 1954 partecipò a tutte le edizioni della Biennale di Venezia e dal 1951 al 1965 alle Quadriennali di Roma, ottenendo l’attenzione particolare della critica e della stampa.
L’affresco “L’incoronazione della Vergine Santissima” ci riconduce al periodo di maturità dell’Artista.
Vede al centro la Vergine Incoronata da parte di Gesù tra gli angeli e il Padre Eterno, più sotto sull’accennato monte, i Santi protettori legati alla tradizione padovana: S. Prosdocimo, Sant’Antonio, Santa Giustina e San Gregorio Barbarigo. Il tutto descritto con un colore del fondo verde con luci dorate verso il Paradiso e che mentre si avvicina alla terra diviene nuvoloso e tetro assumendo il tono azzurro verso l’Incoronazione.
Riprendendo un frammento della sua intervista alla Difesa del Popolo, rilasciata il giorno dell’inaugurazione dei dipinti nella chiesa della Madonna Incoronata, fu proprio il pittore a spiegare il perché della scelta tecnica: “Ho eseguito l’affresco per dare all’opera una durata consistente e per poterla commentare con un colore genuino e trasparente com’è appunto la tecnica dell’affresco”. E chiude dicendo a proposito dell’affresco che “si tratta di una tecnica oggi in disuso. La ragione sta innanzitutto nella fretta che si ha nel costruire e inoltre perché è una tecnica lenta e difficile sia per l’esecuzione, sia per i colori speciali che si esigono per raggiungere un buon risultato”.
L’affresco, nel tempo soggetto ad assestamenti della struttura muraria e ad infiltrazioni evidenti, necessita di un adeguato intervento di restauro, per preservare sia una pregevole opera dell’artista padovano che la testimonianza di fede.
Porre adeguata attenzione a quest’opera, la più estesa dell’artista Pendini realizzata in un luogo sacro, di assoluto rilievo per la testimonianza storica che rappresenta, è lo scopo del convegno che si svolgerà lunedì 26 maggio 2025 alle ore 21.00, all’interno della stessa chiesa che ospita il ciclo pittorico.